“Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta sul palco della Villa Peripato
Venerdì 25 agosto ultimo appuntamento della Rassegna Estiva 2017 in Villa Peripato . A chiudere la Compagnia "Anna De Bartolomeo" con la commedia in due atti "Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta, regia di Anna De Bartolomeo. Il grande e noto Eduardo Scarpetta, lo rammentiamo, è stato un attore e commediografo italiano. Fu il più importante attore e autore del teatro napoletano tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, capostipite della dinastia teatrale degli Scarpetta-De Filippo. La sua magia teatrale viene abilmente riproposta da Anna De Bartolomeo sul palco della Villa Peripato. Inizio spettacolo ore 21,00 costo del biglietto posto unico numerato in prevendita € 5,50 al Box Office in via Oberdan angolo via Nitti, telefono 099.4540763. Info 339.4760107. La sera dello spettacolo i biglietti possono essere acquistati direttamente al botteghino del teatro al costo di 5 euro a partire dalle ore 19,15.
Miseria e nobiltà è forse la commedia più famosa di Edoardo Scarpetta, scritta nel 1887.
I protagonisti sono Felice Sciosciammocca, scrivano napoletano perennemente senza un centesimo che vive con la compagna Luisella e il figlio della sua vera moglie, Peppiniello, nella stessa casa con l’amico di sempre Pasquale, fotografo anch’esso povero in canna, sua moglie Concetta e sua figlia Pupella.
La convivenza forzata e la miseria più nera portano i protagonisti a scontrarsi per un nonnulla, rendendo la convivenza ancora più difficile.
Tutta la vicenda ruota intorno all’amore tra il nobile marchesino Eugenio e la ballerina Gemma, figlia di un ex cuoco divenuto ricchissimo grazie ad una improvvisa eredità, proprio perché non appartenente alla nobiltà, i parenti nobili di Eugenio si oppongono al matrimonio fra i due giovani.
Eugenio allora escogita uno stratagemma: portare a casa dell’ex cuoco una falsa famiglia ; e qui entrano in gioco i nostri poveri protagonisti che, pur di mangiare, accettano di rappresentare la farsa.
Dagli equivoci che seguiranno nascono delle gag comiche, rese famose dal grande Totò che ne interpretò una famosissima trasposizione cinematografica, con la regia di Mattioli.
La vera essenza di questa farsa si svela appena, sapientemente nascosta da tutta una serie di maschere che i personaggi indossano volta per volta, alternandosi in un gioco di grande maestria.
La vera miseria viene fuori implacabile, l’ipocrisia e il perbenismo becere delle classi sociali più abbienti!
Questione sociale dunque, per il povero disgraziato, stare con la nobiltà è un privilegio che lo eleva, per la nobiltà, viceversa, unirsi al plebeo, getta il blasone nel disonore.
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