Prima Categoria: Grottaglie e Castellaneta in pole, il Manduria perde punti e terreno, Massafra e Sava pari inutile, bene il Crispiano contro il San Marzano, Don Bosco 15° KO
a cura di Fabrizio Izzo
Il girone B inizia a definire concretamente le gerarchie che vedono in testa Grottaglie e potenzialmente anche il Castellaneta. Dietro i due battistrada praticamente il vuoto, le distanze sono consistenti, il Sava (terzo) è a 9 punti dal Castellaneta e a 12 dal Grottaglie. La coppia Castellaneta-Grottaglie sembra avere una marcia in più delle altre che a loro volta non hanno dimostrato nemmeno lontanamente di poter sostenere il passo del duo di testa. Un girone marchiato biancoazzurro e biancorosso che se dovesse così proseguire, probabilmente, non vedrà nemmeno la disputa dei Play-Off, sarà un testa a testa fino alla fine con lo scontro diretto Grottaglie-Castellaneta, al D’Amuri, che verosimilmente sarà decisivo. Il folto gruppo delle squadre di centro classifica è destinato ad un campionato di pace interiore magari condito con degli exploit domenicali, per la verità difficili da immaginare, a scompigliare le carte in tavola di qualche grande. In coda è sempre più tragica la posizione del Don Bosco, apparentemente destinato alla retrocessione, con San Vito, Atletico Acquaviva, Erchie e Cedas che possono giocarsi ancora le carte salvezza, sembra vivere sogni quasi tranquilli il Crispiano che si è distaccato dalla zona calda.
Il Grottaglie corre veloce in testa alla classifica asfaltando il San vito sul neutro di Carovigno. Risultato tennistico per i biancoazzurri che con un energico 6 a 0 hanno probabilmente inflitto la peggior sconfitta casalinga dei brindisini. Nessun intralcio per i ragazzi di mister Orlandini che già nel primo tempo hanno frizzato la vittoria andando al riposo sul risultato di 4 a 0 con la doppietta di De Tommaso e le reti di Birtolo e Collocolo. Nella ripresa il Grottaglie ha controllato la gara andando a segno altre due volte con Napolitano e Appeso. Gara con poca storia, un Grottaglie nettamente superiore agli avversari, una vittoria netta e limpida che consente ai biancoazzurri di mantenere il vantaggio di tre punti sul Castellaneta (una gara da recuperare). Nono risultato utile consecutivo da quando Orlandini siede in panca, 8 vittorie e un pareggio, miglior attacco e miglior difesa (con il Castellaneta) del campionato, i grottagliesi hanno lasciato sul campo solo 7 punti dei 48 disponibili, questi sono numeri da promozione. Il patron La Volpe e tutti i tifosi possono ritenersi soddisfatti dei ragazzi e dell’andamento generale del campionato.
Vittoria pesante del Castellaneta che di misura espugna il difficile campo del Capurso. Era necessario vincere per i bancorossi per mantenere invariate le distanze dalla capolista Grottaglie in attesa della gara di domenica prossima contro il Crispiano e quella di recupero, del 23 gennaio, contro il San Vito che molto probabilmente consentirà ai valentiniani di raggiungere la testa. La gara non era facile alla vigilia e tale si è confermata. Partita vivace con le due squadre che non si sono risparmiate, la differenza l’ha fatta il calcio di rigore, decisivo, trasformato da Romanelli alla mezzora del primo tempo e assegnato dal signor Castelluzzo di Casarano per un fallo su Haka. I padroni di casa hanno avuto le loro opportunità per raggiungere il pareggio così come il Castellaneta non ha sfruttato le occasioni create per raddoppiare e mettere al sicuro il risultato. Bene i due portieri, Portoghese del Capurso e Bufano del Castellaneta, che con i loro interventi hanno impedito ai rispettivi avversari di marcare la rete. I biancorossi si sono dimostrati più manovrieri e forse più organizzati dal punto di vista tattico rispetto agli avversari meritandosi i tre punti.
Il Manduria spreca il doppio vantaggio e nella ripresa si fa raggiungere dal Poggiardo. Primo tempo in discesa per i biancoverdi che in apertura di gara trovano la prima rete grazie a Riezzo e al 21° il raddoppio con Danese. Una gara che sembrava alla portata dei messapici che però nella ripresa hanno subito il ritorno dei padroni di casa in grado di accorciare le distanze con Desiderato, al 55°, e di pareggiare al 75° con Piccinno. Nella seconda frazione i manduriani hanno protestato per un calcio di rigore non concesso dal direttore di gara che avrebbe potuto eventualmente fruttare tre punti fondamentali. Primo pareggio stagionale che allontana il Manduria dalla vetta della classifica ora distante cinque lunghezze ma che potrà assottigliarsi qualora i biancoverdi vincessero la gara di recupero contro il Veglie prevista per il 24 gennaio con in mezzo lo scontro di domenica prossima, in casa contro il Capo di Leuca. Resta il fatto che il pareggio di Poggiardo suona come una campana stonata in casa Manduria visto il raggiungimento del primato in classifica nell’ultima gara del 2018 e perchè arrivato soprattutto contro una squadra di mezza classifica e dopo essere stati in vantaggio di due reti. Il Manduria non può permettersi passi falsi, il girone non è irresistibile, tutt’altro, ma per ottenere la promozione i punti si devono prendere e non lasciare.
Nel posticipo di giornata il derby Massafra-Sava termina a reti bianche. Un pareggio tutto sommato giusto con le due squadre che si sono fronteggiate a centrocampo senza che l’una potesse prevalere sull’altra. Gara bloccata tatticamente con i padroni di casa forse più intraprendenti e il Sava più attendista pronto a sfruttare le ripartenze. Non molte le emozioni con i portieri poco impegnati se non in situazioni di routine, gli unici spunti degni di nota sono arrivati dal massafrese Turi e dal Savese Vasco ma senza concretezza. Un pareggio anonimo che non serve a nessuna delle due compagini, uno 0 a 0 che porta un punto per uno ma che non incide assolutamente sulla classifica. Il Sava trova il terzo posto in solitario, grazie alla sconfitta interna del Polimnia, ma rimane distante 9 punti dal Castellaneta e a 12 dal Grottaglie, divario abissale visti i propositi di inizio stagione. Il Massafra tocca quota 25 in classifica e resta ancorata al centro della classifica lontano da un ipotetica griglia Play-Off che ad oggi non si concretizzerebbe. Insomma derby in parità con volti più scontenti che altro.
Nel secondo derby jonico previsto dalla prima di ritorno il Crispiano batte il San Marzano con un perentorio 3 a 0. Il Crispiano riscatta il 3 a 0 d’ufficio inflittogli dal Giudice Sportivo in settimana e conquista tre punti importantissimi in chiave salvezza, considerando che giovedì 17 affronterà il Latiano nel recupero dell’ultima giornata del girone di andata. Padroni di casa che hanno meritato la vittoria al cospetto di un avversario entusiasmato dalla vittoria di domenica scorsa contro il Locorotondo ma che è apparso poco incisivo. Crispiano in vantaggio nel primo tempo con Carrieri dopo unàazione personale in area avversaria, raddoppio nella ripresa con De Bartolomeo, bravo a superare il portiere avversario con un delizioso colpo sotto sull’uscita del portiere e terzo goal di Locorotondo grazie ad un’esecuzione da calcio a cinque. Il San Marzano ha impensierito la retroguardia avversaria solo nel primo tempo con Andriulo e con Kunde ma senza riuscire a segnare. Crispiano che si allontana dalla zona calda con concrete possibilità di allungare ulteriormente e San Marzano che continua nel suo campionato a corrente alternata al centro della classifica.
Nulla da fare per il Don bosco illuso dal vantaggio ma che poi ha ceduto agli avversari dell’Avio Brindisi collezionando la quindicesima sconfitta stagionale. Il vantaggio siglato da De Pascalis al 9° minuto del primo tempo lasciava presagire a qualcos’altro e invece gli ospiti sono stati bravi a raggiungere il pareggio con Pisani, alla mezzora, e a sorpassare i gialloblu nei minuti di recupero del primo tempo con Manta. Nella ripresa i padroni di casa hanno tentato di raddrizzare le sorti dell’incontro ma senza riuscirci, hanno invece subito la terza rete da Lopez, al 71°, per trovare la via del goal al 93° con Schiavoni che ha fissato lo score sul 3 a 2 definitivo per i brindisini. Sembra un campionato stregato per il don Bosco che resta rilegato all’ultimo posto in classifica con margini di recupero molto sottili da un punto di vista matematico e macroscopici da un punto di vista morale. Servirebbe una scossa e qualche inseerimento dalla lista degli svincolati per tentare una risalita dal sapore miracoloso. Il Don Bosco non può permettersi di perdere punti con le squadre che sono alla portata e soprattutto ora dovrà fare i conti con un calendario tutt’altro che favorevole dovendo affrontare squadre di medio-alta classifica.
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