Taranto FC: l’ennesimo “certificato” e la favola (?) del closing
di Rossana Sangineto
Il comunicato odierno del Taranto FC 1927 ha aggiunto un ulteriore tassello ad una situazione che sembra sfuggire di mano giorno dopo giorno.
Questa volta tocca a mister Gautieri e al suo vice Chiaiese, entrambi impossibilitati a guidare la squadra nella trasferta di Avellino per “motivi di salute”. Ma è difficile non notare le somiglianze con quanto già accaduto a Capuano, che, forte di un certificato medico, si è lasciato alle spalle il Taranto per correre verso Foggia. Che sia un déjà-vu ben orchestrato o semplicemente un caso, chi perde davvero, ancora una volta, è la città.
L'umiliazione del 5-0 di ieri a Potenza ha certamente giocato un ruolo essenziale: l’ennesima sconfitta schiacciante per una squadra che ormai ha perso ogni punto di riferimento.
Ma la cosa peggiore deve ancora arrivare: già, perché la prossima settimana si prospetta ancora più amara, con quei punti di penalizzazione che ci trascineranno sotto zero.
La domanda, a questo punto, non è più “cosa sta succedendo?” ma piuttosto “cosa succederà ancora?”. Perché, con il club che si barcamena tra una squadra decimata e uscite scenografiche, i tifosi ormai sembrano essere gli unici a restare, aggrappati a una fede che più che granitica è quasi eroica.
E, mentre lo scenario si fa sempre più simile a una tragicommedia, si resta in attesa del “closing imminente” di Campbell, che promette il passaggio di proprietà a stretto giro.
La verità è che questo closing, più che una svolta, pare un palliativo, un diversivo per placare animi ormai esausti, e coprire una realtà che molti temono stia andando verso un fallimento pilotato, più che verso un nuovo inizio. I riflettori puntati sulla vicenda illuminano ben poco, lasciando l’ombra di troppe domande irrisolte e di una gestione che sembra soltanto voler mettere una toppa dietro l’altra.
A prendere temporaneamente le redini della squadra sarà Michele Cazzarò, un cambio che lascia l’amara sensazione che al Taranto non cambi mai nulla.
E così, tra fughe “mediche”, promesse mancate e closing fantasma, la città resta a guardare la sua squadra trascinata sempre più in basso, come in un horror da cui non si riesce a uscire.
I tifosi, sempre loro, restano l’unico baluardo in questa farsa: in fondo, hanno visto di tutto e sanno bene che a Taranto la realtà supera ogni fiction.
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