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Tennis, Indian Wells Masters: caratteristiche e record del prestigioso torneo

09.03.2022 16:50

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Paradossalmente passa in secondo piano rispetto ad altre competizioni, ma è il torneo di Indian Wells ad inaugurare la stagione dei Masters 1000. Agli appassionati di tennis il nome non suona di certo come sconosciuto, ma per coloro che seguono questo sport in maniera del tutto sporadica l’Indian Wells ha una risonanza certamente inferiore rispetto a quella di altri tornei maggiormente noti ai più. Il primo Masters 1000 nasce più di 30 anni fa in California, precisamente nel marzo 1990, e ha lo scopo di entrare in competizione direttamente con i grandi Slam, tanto da portare gli atleti più importanti a parteciparvi. La prima tappa della competizione è stata ed è ancora Indian Wells, mentre successivamente si passa a Miami, a Montecarlo e poi a Roma. Le sedi, in diverse occasioni e per diverse tappe del torneo, sono cambiate nel corso degli anni. Dal 1994 al 2008, ad esempio, la terza tappa sul rosso è stata Amburgo, mentre dal 2009 la sede in questione è stata spostata a Madrid.

 

I tornei che si svolgono in estate, invece, si sono sempre disputati in Canada e a Cincinnati. Anche l’ottava prova ha modificato in diverse occasioni la sua sede, che ha avuto luogo a Stoccolma, ad Essen, a Stoccarda, a Madrid e, dal 2009 ad oggi, a Shanghai. La tappa finale, invece, è sempre stata il torneo di Parigi-Bercy. I tornei che abbiamo appena menzionato sono a loro volta suddivisi in quattro gruppi differenti: Sunshine Double, Slam rosso, Summer Sweep e Fall Sweep. Nel corso degli anni ci sono state tante partite che hanno scritto pagine indelebili della storia del tennis, a partire dalla finale di Indian Wells del 1991, disputata da Courier e Forget e vinta dal primo al tie-break del quinto set. Tre anni più tardi, ad Amburgo, è andata in scena la partita con i giocatori in campo più giovani di sempre: Andrei Medvedev e Yevgeny Kafelnikov, infatti, non facevano neanche 40 anni in due. L’anno successivo, a Montecarlo, Muster ha battuto Becker rimontando di due set e diventando il primo a riuscirci in una finale di un Masters 1000.

 

Indimenticabile anche l’Open del Canada del 2009, che ha visto qualificarsi ai quarti di finale gli otto migliori giocatori del mondo in quel periodo storico. Una cosa simile si è registrata nel 2015 a Montecarlo, quando, per la prima volta nella storia, si sono qualificate agli ottavi di finale 15 teste di serie su 16. Se nel 1994 c’è stata la finale più giovane di sempre, nel 2019 è andata in scena quella più anziana. Tre anni fa, infatti, Roger Federer e John Isner, 71 anni in due, si sono dati battaglia a Miami. A proposito di Federer, è necessario ricordare la finale disputata contro Rafael Nadal nel 2006, una delle partite più emozionanti ed intense di sempre. Pensate che, dal lontano 1990, sono stati ben 281 i tornei Masters 1000 disputati.

 

Colui che ne ha vinti di più è Novak Djokovic, ben 37. Alle sue spalle si piazza Nadal a quota 36, più lontano Federer, che chiude il podio con 28 tornei Masters 1000 all’attivo. I tennisti USA hanno vinto 14 delle prime 25 edizioni del torneo, tuttavia, l'ultimo americano a vincere l'Indian Wells è stato André Agassi, nel 2001.  Negli ultimi 17 anni, hanno vinto per 16 volte tennisti europei. Unica eccezione, l'argentino Del Potro. Nella classifica dei giocatori con più match vinti rientrano i soliti tre nomi, con un ordine diverso rispetto a quello presentato precedentemente. Nadal, con 398 vittorie, è quello che ne ha ottenute di più, rispondono Federer e Djokovic rispettivamente con 381 e 374 match vinti. Per numero di finali disputate, ecco che l’ordine descritto inizialmente torna al suo posto: Djokovic in prima posizione con 54, Nadal secondo con 52 e Federer terzo con 50. Se si parla di record, spunta sempre il nome del tennista serbo. In un solo anno Djokovic è riuscito a conquistare ben 6 trofei, inoltre è l’unico giocatore a poter vantare di aver vinto tutti i tornei Masters 1000.

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