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"Antonio Esposito è l'uomo giusto per il Taranto"

Intervista esclusiva al noto talent scout Pierluigi Lorenzoni, uomo di fiducia dell'imprenditore romano che vuole acquistare il Taranto

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Pierluigi Lorenzoni allo Scirea Cup 2015Pierluigi, chi è Antonio Esposito?

Antonio Esposito è un imprenditore che ha circa sessanta negozi di telefonia in tutta Italia, una persona che conosce il calcio in quanto ex atleta. Si presenta nel calcio giocato sei/sette anni fa, rilevando il Città Marino, vincendo il campionato di Promozione, quello di Eccellenza e l'anno successivo sfiorando la vittoria della serie D alle spalle del Salerno Calcio di Lotito. E' un uomo vincente, lo dimostra il fatto che con la Juniores è stato campione italiano: abbiamo cercato insieme i ragazzi, lui ci tiene molto a valutare in prima persona i suoi atleti. Con il Città di Marino ha anche partecipato a due edizioni della Viareggio Cup. Conclusasi l'avventura con il Marino, ha acquisito la Turris, riportandola a buonissimi livelli. Vicinissimo al Mantova in passato, ha fatto molto bene anche a Giulianova. E' un presidente che ama il lavoro sul campo.

Come nasce la volontà di rilevare il Taranto?

All'inizio non voleva acquistare il Taranto: era vicino all'acquisizione di una squadra di Lega Pro del nord. Il sottoscritto, però, dopo aver intuito le volontà dell'ex presidente Campitiello, l'ha fatto innamorare a poco a poco e lui ha deciso di investire in questa piazza. Purtroppo, è necessario ripartire dalla serie D, per costruire un progetto duraturo e che possa riportare il calcio jonico ai livelli che contano con bilanci seri e programmazioni a lungo termine.

Esposito finora è stato l'unico a non "illudere" la piazza con promesse di ripescaggio...

La volontà di acquistare il Taranto è stata notificata da una mail inviata al bravo avvocato Lele Di Ponzio, legale che si è occupato dalla cessione della società sin da metà giugno: in quella, abbiamo spiegato che avremmo costruito una squadra per vincere la quarta serie. Abbiamo voluto lavorare senza le luci dei riflettori, anche se il nome di Antonio è comunque emerso tramite alcuni media. Esposito non è un imprenditore che promette senza mantenere: partire dalla D significa garantire alla piazza un campionato di vertice per tornare in Lega Pro vincendo sul campo.

Come nasce il vostro rapporto di amicizia e collaborazione?

La nostra amicizia è nata sei stagioni fa: quando lui era ancora presidente del Città Di Marino, mi chiese alcuni under che poi lui acquistò e che poi ho continuato a seguire nel tempo. Esposito è molto attento al calcio giovanile: in quell'occasione, compresi le capacità organizzative del patron. Mise in piedi strutture all'avanguardia: è un grande manager che non lascia nulla al caso.

E' troppo tardi per costruire una squadra in grado di vincere il campionato?

Non è troppo tardi per costruire un grande Taranto: abbiamo bloccato diversi atleti, che ci stanno aspettando. Ma non possiamo attendere oltremodo, i calciatori che abbiamo contattato hanno famiglia e devono pensare al loro futuro. Se riusciamo a chiudere la trattativa nel breve, non dobbiamo porci alcun limite. Restiamo in attesa della Fondazione Taras che deve sapere che ha anche noi come interlocutori per la cessione delle quote societarie. Basta proclami: è il momento di fare le cose per bene. Ed Esposito è l'uomo giusto per il Taranto.
  

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