Daniele Fruci: 'Noi calciatori 'dilettanti' non siamo tutelati: si fa fatica a mantenere la famiglia'
Il difensore del Brindisi si sfoga a Tutto Sport Taranto e parla dei rossoblù.
DI ALESSIO PETRALLA
A commentare il periodo difficile e la situazione dei calciatori e addetti ai lavori nel dilettantismo, a Tutto Sport Taranto, è il difensore del Brindisi Daniele Fruci: “Come tutti, soprattutto all’inizio ero spaventato visto che ho famiglia e bambini. Mi sono allenato a casa seguendo dei miei programmi anche perché prima della sospensione mi ero rotto un braccio. Già sapevo che non si sarebbe ripreso: abbiamo avuto tempo per recuperare da due annate dure”.
IL BILANCIO: “Grazie a Dio ci siamo salvati sul campo. A farne le spese saranno le ultime in classifica: non sarà facile accontentare tutti ma stiamo affrontando una guerra silenziosa e quindi è tutto difficile da gestire. Intanto noi calciatori non siamo tollerati: si parla di serie D ma qui noi facciamo trasferte, doppie sedute ma nessuno parla che a marzo, aprile e maggio non abbiamo preso lo stipendio. Si fatica a mantenere la famiglia. Alcune società hanno colto l’occasione della Pandemia per fare i cavoli loro. Non siamo dilettanti anche perché c’è gente, come me, che per giocare ha spostato una famiglia. Anche in serie D dovrebbero mettere le fideiussioni altrimenti siamo noi calciatori a rimetterci. Oltre a tutto ciò alcuni miei compagni non percepiscono soldi da novembre e fanno anche i fenomeni con le nostre famiglie”.
SERIE D/H: “Quest’anno il livello è stato molto elevato con piazze e società strutturate benissimo. C’erano compagini dal passato di tutto rispetto e molto forti come Taranto, Cerignola, Bitonto, Foggia e Andria. Il girone di ritorno sarebbe stato diverso: peccato per questa pandemia. Il Foggia era a meno uno dal Bitonto con lo scontro diretto”.
IL TARANTO: “Ha avuto diversi problemi esterni gestiti male dall’inizio e quindi non ha saputo reagire. Gli ionici potevano dire la loro: poi hanno mandato via grandi calciatori come D’agostino, Favetta e Croce. Nell’arco di una stagione serve sempre grande equilibrio all’interno del gruppo, altrimenti fai fatica”.
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