La voce del Tifoso

La voce del tifoso / Taranto - Catania 0-0, di buono c'è solo il risultato

a cura di Nicola D'Elisiis

04.10.2016 23:19

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foto Vincenzo CuomoPartiamo subito col dire che la classifica del Taranto è positiva, 9 punti in 7 partite per una squadra che deve salvarsi, sono un bottino rispettabile. Più punti si racimolano, meglio è. "Tutto fa brodo" come dissi dopo lo 0-0 interno col Siracusa. Però il calcio è un'altra cosa, e non è neanche un lontano parente di quello che sta esprimendo tuttora questo Taranto. Mi spiace dirlo, ma in questo momento vedo una squadra PIATTA, in grado solo di difendersi e incapace di creare un grattacapo all'avversario di turno. Si chiami Matera, Casertana, Foggia o Catania, non ha importanza. Durante la partita con il Catania, vista di persona in Curva Nord (unico vero spettacolo di domenica), ripensavo al Taranto di Brucato. Quello del "pre Dionigi", dato che abbiamo avuto ben 2 "gestioni Brucato". Ebbene, quel Taranto lì aveva nomi importanti in rosa. Innocenti e Rantier in attacco, Pensalfini e Di Deo a centrocampo. Non esprimeva un bel gioco quella squadra, ma ad ogni situazione di palla inattiva a proprio favore incuteva più di qualche timore agli avversari. Oggi abbiamo un Taranto senza schemi e senza idee di gioco, anche su situazione di palla inattiva. Perché nomino tale situazione? La palla inattiva potrebbe essere un'arma a favore di una squadra che punta alla salvezza. Domenica sera contro il Catania, il Taranto poteva addirittura portare l'intera posta in palio se solo avesse avuto una vaga idea di cosa fare su quei 2 corner fischiati fra l'86° e l'87° minuto e quella punizione dal limite fischiata poco dopo. La partita con il Catania andava vinta, o perlomeno giocata a viso aperto e impensierendo gli etnei in più di qualche circostanza. E' avvenuto l'esatto opposto purtroppo, che il Catania è andato vicino al gol del vantaggio in più di qualche occasione, specialmente alla ripresa. Con il Taranto che, ancora una volta, ha pensato più a difendersi che ad attaccare. Tuttavia, volendo fare un'analisi un po' più approfondita e più ragionata,  non si può non dire che il Taranto in queste prime 7 giornate di campionato ha affrontato ben 4 squadre che ora si trovano ai piani alti della classifica: Matera, Cosenza e Foggia su tutte. E la Casertana, anche se probabilmente i "falchetti" avranno enormi problemi in futuro vista la crisi societaria che stanno vivendo in questi giorni. Il Catania è ultimo in classifica, con tanto di ricorso respinto dalla FIFA per l'azzeramento della penalizzazione ed è notizia di oggi. Però è sicuramente molto più forte del nostro Taranto sulla carta. Quindi, in totale, 5 sono le squadre "toste" affrontate finora. Siracusa ed Andria, con le quali abbiamo raccolto 4 punti, possono considerarsi dirette concorrenti per la salvezza. Come lo sono Catanzaro, Fondi, Akragas, Messina e Paganese. Guarda caso i nostri prossimi 5 impegni. E in me è tanta la curiosità di vedere all'opera il Taranto di Papagni contro queste squadre che ti concedono il centimetro. Tornando alla partita di domenica con il Catania, perché non è tutto da buttare via qua, la difesa ha retto bene gli attacchi catanesi anche senza i nostri "top player", ossia Altobello e Stendardo. Nigro là dietro, ad esempio, sembrava un veterano, come se avesse giocato per anni da centrale difensivo. E non era facile inventarsi la difesa contro il Catania che ha, sempre sulla carta, un attacco di tutto rispetto con calciatori del calibro di Paolucci, Barisic e Russotto (che si è divorato un gol clamoroso all'ultimo minuto di gioco). Dispiace non aver vinto contro il Catania per la famosa finale di 14 anni fa, anche se con i 3 punti non ci saremmo mai vendicati di quanto accaduto all'epoca. Però ecco, tutto sommato il punto è buono perché ti consente addirittura di allungare sulla famosa "zona rossa" e di restare ancora nella parte sinistra della classifica. Quando non si può vincere, non si deve assolutamente perdere. Per cui accetto questo 0-0 e vado avanti. Il pubblico, al triplice fischio, era diviso in due. Fra chi applaudiva e chi fischiava. Onestamente io non ho fatto nè l'uno e nè l'altro. L'impegno non è mancato, ma i limiti restano più che evidenti. Si vuole vedere un Taranto più vivace, dinamico e che faccia divertire i suoi tifosi. Non una squadra troppo passiva e che lasci il pallino del gioco in mano all'avversario. Vedremo quel che accadrà contro le nostre dirette concorrenti, sta di fatto che finora, per fortuna, la classifica è positiva e ci sorride. Un abbraccio a tutti e FORZA TARANTO COME SEMPRE!!

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