RECENSIONE MUNNEZZE: QUASI DUE ORE E MEZZA DI RISATE INTELLIGENTI
Quasi due ore e mezza di risate intelligenti. Ironia, satira, storia tarantina ed una profonda riflessione sul senso civico “made in Jonio”. Ingredienti sapientemente miscelati dalla collaudata coppia Aldo Salamino e Stefano Zizzi, assistiti per l’occasione dalla “terza gamba del tavolino” (così come i due attori lo hanno definito) Mario Fumarola
Una platea divertita ed entusiasta ha salutato con grandi applausi la prima di “Munnezze – Racconti indifferenziati”, spettacolo di cabaret italo-dialettale andato in scena sul palco del teatro della parrocchia Spirito Santo di Taranto.
Una scenografia essenziale: sfondo nero, due cassonetti dei rifiuti, due sedie e, appunto, l’immondizia. A supporto degli strumenti da palco un proiettore con le slide con cui Zizzi e Salamino hanno spiegato la storia della “munnezze” nella città jonica e del rapporto tra i tarantini e quello che un tempo era il “trespolo” ed oggi sono i contenitori della raccolta differenziata.
In primo piano la tarantinità di Aldo Salamino ed i classici aneddoti ricorrenti nelle famiglie della città bimare. Come il fazzoletto della nonna gelosamente custodito nel reggiseno e che utilizzava per pulire qualsiasi cosa, “incluso il nasino dei quindici nipoti”, passando per i soprannomi improponibili affibbiati ai fruttivendoli. Un viaggio nella nostra tradizione linguistica e nei nostri modi di fare, con la descrizione dello strano fenomeno secondo cui “Quando siamo invitati a cena a casa di qualcuno, entriamo portando due vassoi pieni e quando usciamo diventano tre”.
Esilarante Stefano Zizzi ed il suo dialogo con Minguccio, un pesce rosso al quale l’attore racconta la storia degli inquilini del suo condominio e del loro rapporto con la pulizia del palazzo. Lo scenario tracciato va dal pianerottolo abitato dal cane che lascia i suoi “bisogni” sulla bicicletta del vicino, al figlio della signora del sesto piano che, a otto anni, pesa 78 chili e mette a dura prova il funzionamento dell’ascensore.
La “munnezze” vista anche attraverso gli occhi di un saggio clochard interpretato da Mario Fumarola che, lapidario, ricorda al pubblico che “Tutti, o ricchi o poveri, sempre in bagno vanno”.
Vizi e virtù si fondono in un racconto che vede i due artisti confrontarsi con il pubblico con domande tipo “Sapete che i bicchieri di plastica vanno lavati prima di gettarli?” oppure “I chiodi vanno buttati nel contenitore del metallo? No, nell’indifferenziata”.
Riflessioni profonde quando, in un intermezzo dello show, vengono proiettate fotografie, vere, scattate a Taranto e che ritraggono l’abbandono selvaggio dei rifiuti. Zizzi e Salamino, in diverse parentesi “serie” dello spettacolo, hanno lanciato messaggi diretti e sentiti per sensibilizzare il pubblico al rispetto del bene comune.
“Munnezze” è stato promosso dall’associazione culturale “Essere Tarantini Sempre 2002”, con il patrocinio dell’Amiu di Taranto che ha fornito i cassonetti dei rifiuti utilizzati sul palco. L’organizzazione ha voluto ringraziare inoltre, l’assessore comunale Gionatan Scasciamacchia per la collaborazione fornita, Studio 100 TV, Sasha Fumarola assistente di scena, Andrea Salamino e Gianluigi Gigante per il service audio-luci. Prossimo appuntamento con lo spettacolo “Munnèzze - Racconti indifferenziati”, venerdì 7 marzo alle ore 21.00 nel teatro della parrocchia Sacro Cuore di Taranto nell’ambito della Rassegn
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