Le meteore del Taranto

ANDAMENTO 'LIENDO': UNA STELLA DEL CALCIO SUDAMERICANO PASSATA INOSSERVATA

16.08.2013 15:04

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Un mediano boliviano con una partecipazione alla Coppa America '99 e 13 presenze con la maglia della Nazionale: eppure a Taranto in pochi ricordano la (brevissima) parentesi di Luis Antonio Liendo Asbùn con la casacca rossoblù
 
Probabilmente in pochi, scorrendo le righe del presente pezzo, ricorderanno che, tra i tanti stranieri passati in rassegna con la maglia rossoblù dall'avvento della tanto amata,nonchè odiata, legge 'Bosman', vi abbia preso posto un giocatore tanto affermato a livello internazionale,quanto snobbato dall' ambiente calcistico locale.
Tale meteora, nell' accezione propria del termine, risponde al nome di Luis Antonio Liendo Asbùn,mediano di nazionalità boliviana, noto -ai pochi di fede ionica- più per i suoi tratti somatici tipicamente precolombiani che per i vellutati tocchi di palla che in patria lo resero celebre quasi al pari del patriota Simon Bolìvar. Nato in Cile nel febbraio del 1978 da genitori boliviani, Liendo muove i suoi primi passi nelle formazioni giovanili della più titolata società argentina, Il Boca Juniors, arrivando persino a guadagnare diverse convocazioni in prima squadra e ad allenarsi assieme a pezzi grossi del panorama calcistico sudamericano e militanti nei 'Xeneizes', come Caniggia, Cordoba, Samuel e Palermo. Chiuso da mostri sacri del pallone, tra i quali i sopraccitati, per il brevilineo centrocampista si prospetta il tanto agognato ritorno in patria: è il Bolìvar, la più forte squadra di tutti i tempi del suo paese, a fargli sottoscrivere il primo vero contratto da professionista. Questa sua prima esperienza nella terra d' origine gli frutta la bellezza di 8 reti in 31 partite, procurandogli un' inaspettata quanto meritata convocazione con la nazionale boliviana per la Coppa America del '99, dove riesce a mettersi ben in mostra malgrado il livello non eccelso della sua squadra. L' anno successivo è la volta del The Strongest, storica e acerrima rivale del Bolìvar, con la cui 'camiseta' la piccola stella non riesce però a impressionare più di tanto, collezionando la miseria di 4 presenze. Nel 2001 il passaggio in Europa: è l' Ascoli a offrirgli l'opportunità di rilanciarsi, ma anche qui non riesce a ritagliarsi lo spazio necessario per tornare ai fasti di alcuni anni prima. Ma ecco che nel gennaio 2003, dopo il colpaccio Cappioli, Ermanno Pieroni decide di puntare sul 'desaparecido' di La Serena, di cui la società del Picchio si sbarazza senza troppi complimenti. Un inutile soprammobile nella già traboccante tappezzeria di elementi in esubero: è questo il ruolo del 25 enne Luis all' interno della rosa a disposizione di mister Brini. Nonostante le ben 13 presenze con la maglia della sua nazionale alle spalle e un 'curriculum' di tutto rispetto, per il sudamericano soltanto 25' in un match di Coppa Italia a Pescara e la sua avventura in maglia rossoblù può dirsi già conclusa. Da allora solo tanta panchina, senza che gli venga data la minima possibiltà di calcare, seppure per una manciata di secondi, l' erbetta dello 'Iacovone'. Altri tre anni nel Belpaese, tra C1 e C2 con Spezia, Novara e Gela, senza tuttavia lasciare il segno, e l' ex stella latino-americana fa ritorno nel Nuovo Continente, dapprima nella seconda serie statunitense con gli Atlanta Silverbacks e, infine, nel La Paz, dove nell' ultima stagione ha collezionato 25 presenze senza bucare una sola volta le reti avversarie.

 

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