It's Music

IT'S MUSIC / “RECHARGED” - LINKIN PARK

18.12.2013 22:25

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Era il 2002 quando i Linkin Park, dopo lo straordinario successo ottenuto con "Hybrid Theory ", CD da oltre 24 milioni di copie nonché record mondiale di vendite come album di debutto del terzo millennio, decidono di realizzarne un disco remix, "Reanimation" che vide la collaborazione di ospiti illustri, su tutti Jonathan Davis, voce dei Korn


 

A distanza di poco più di dieci anni, i ragazzi di Agoura Hills, California, sono diventati delle icone del rock moderno - e non più del Nu Metal, genere che li caratterizzò all'inizio - ma non perdono la passione per il mixaggio e la rivisitazione dei loro brani, e oggi pubblicano “Recharged" , il remix album dell'ultimo disco "Living Things".

C’è da dire innanzitutto che la sponsorizzazione del presente “Recharged” non è lontanamente paragonabile a quella di “Reanimation” e a questo vi è un perché. Anticipato dal singolo inedito “ A Light That Never Comes “ in collaborazione col DJ Steve Aoki, “Recharged” mostra subito nel suo singolo di lancio, il suo lato pop commerciale, con forti campionamenti di dance elettronica. Il brano riesce bene, piace seppur abbondantemente costruito da campionamenti e ritmi dance e hip house, riesce a strappare comunque forti consensi sia dai fan sia dalle radio e dalla critica, questo entusiasmo però non è destinato a persistere per la restante parte del disco. Il lato commerciale della band è noto a tutti, negli anni è stato uno dei gruppi che maggiormente ha influenzato ed è riuscito allo stesso tempo a cavalcare i periodi e i trend musicali, ebbene il remix di “Lost In The Echo” conferma ciò; il brano è remixato da Killsonik, uno dei DJ più in evidenza del genere del momento la Dubstep, ma il risultato è però in chiaroscuro. Ancora peggio il remix di “Castle Of Glass”, che pare essere uscito dalla colonna sonora di un videogame anni ’80, con un bit robotico che non rende giustizia ad un brano che con tale rivisitazione perde il suo fascino. Continuando l’ascolto, i remix “ I’ll Be Gone “ e “ Lies Greed Misery” non convincono e sembrano forzati, mentre sono apprezzabili gli effetti Dance in “ Roads Untraveled” e in “Burn It Down”, il primo singolo estratto l’anno scorso da “Living Things”; pare impensabile parlare di Dance e allo stesso tempo di Linkin Park, ma “Recharged” è un esperimento globale. Tornando a “Burn It Down”, la band decide di inserire una bonus track e di rivisitare una seconda volta il pezzo assegnando il secondo remix a Paul Van Dyk, uno dei DJ di maggior fama internazionale, anche in questo caso il risultato non è eccezionale ma resta forse uno degli esperimenti meglio riusciti. L’insieme di collaborazioni illustri questa volta però non da il risultato sperato e dando un giudizio generale, si nota palesemente come ci sia la volontà della band di avvicinarsi ad un pubblico sempre più vasto, vicino alla Elettronica e Dance commerciale. Questa scelta non può che essere un’arma a doppio taglio, se non un passo falso, poiché la vecchia guardia di fan, la stessa che ha portato la band a un successo spropositato agli inizi del 2000, non può essere d’accordo con questa strategia commerciale, proprio perché trattasi solo ed esclusivamente di scelte di mercato, della serie - è questo il momento della Dubstep e dobbiamo esserci anche noi.

I giudizi di noti portali musicali quali Allmusic e la britannica New Music Express sono stati piuttosto negativi, e di certo non lì si può dare del tutto torto. Mike Shinoda, rapper e producer della band ha parlato del 2014 come data per il prossimo disco, non resta quindi che aspettare le prossime novità in arrivo, sperando di non cadere di nuovo in esperimenti stravaganti, ma attendendo semplicemente un nuovo disco dei Linkin Park come li conosciamo, anche se oggi la band dopo questo remix, un’identità musicale propria, pare non avercela più.

Voto: 5/6

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