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DI LAURO DOCET / TARANTO, DIVERTITI?

03.09.2013 16:43

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Messa da parte la delusione per il pareggio interno contro il Real Hyria mi vengono spontanee alcune considerazioni sullo stato psicologico dei ragazzi di Maiuri


Quando nel precedente articolo invitavo loro ad uscire gli attributi mi riferivo soprattutto al fatto che il 90% di loro sono giocatori professionisti che si trovano in un campionato dilettanti e che mi fa specie vederli tanto contratti subendo all'inverosimile la pressione di una piazza come quella tarantina, dove un pareggio casalingo equivale ad una sonora sconfitta.

Ma dalla loro parte questi ragazzi hanno capacità tecniche che se utilizzate con un pò di raziocinio e col dovuto cinismo ci darebbero vantaggi enormi anche su chi viene a Taranto solo per difendersi.
Quello che manca è intendere il calcio un pò più come divertimento, con la mente sgombra da pressioni del tipo "siamo il Taranto e dobbiamo vincere per forza".
Intendendo così il calcio, le giocate verrebbero più spontaneamente, sorrette da un entusiasmo che Domenica si è trasformato invece in trance agonistica senza costrutto, in un  cercare la porta avversaria a testa bassa in  un tran tran che ci ha portato ad essere pericolosi solo in pochissime occasioni e sempre con Ancora, ragazzo che sta facendo proprio della sua voglia di giocare l'arma migliore.
Prendiamo esempio dall'ex Martina, dalla sua voglia irrefrenabile di cercare l'uno contro uno e di mettere splendidi palloni in area che andavano solo spinti in porta.
Ormai la prima è andata, gli sfoghi dei primi due giorni fatti anche a dismisura, e mi ci metto pure io con questo parossismo nel voler vedere il Taranto sommergere gli avversari e tuffiamoci nell'avventura Manfredonia con la speranza che ci la sceranno andare a vedere la partita e che la squadra riesca a liberarsi di quella sorta di cappa che la costringe in modo poco intelligente ad attaccare a testa bassa.
Magari nel foggiano avremo più spazi e gente come Clemente,Ancora e speriamo Balistreri potranno colpire con più facilità dando spazio alle loro enormi qualità per la categoria in cui giochiamo.
Mi sono soffermato sulla condizione psicologica perchè la ritengo determinante in una squadra di calcio, giocare come degli automi o seguire le direttive come degli automi senza far sfoggio di fantasia, entusiasmo e voglia di stupire sono elementi deleteri nel funzionamento di qualunque modulo.
Per quanto riguarda i cambi da effettuare, e qui entriamo in un discorso meramente tattico e tecnico vedrei di buon occhio l'inserimento di un centrale difensivo che sappia far ripartire l'azione e credo che Riccio sia arrivato il momento di schierarlo al posto di uno tra Miale e Prosperi.
Per il resto forza ragazzi! Niente è perduto 

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