La voce del tifoso / Taranto - Serpentara 2-3. "A chiangere stu muert so lacrime perdute"
a cura di Nicola D'Elisiis
Riassumerei con una semplice frase la giornata di ieri. "NON CI SIAMO". Non c'è stato il popolo italiano che, come previsto purtroppo, non si è presentato alle urne per il referendum sulle trivellazioni. Hanno fatto meglio (anzi, meno peggio) solo Puglia e Basilicata che hanno raggiunto numeri rispettabili, Taranto specialmente con il suo 41,7%. Quindi, non c'è stato il popolo italiano..e non c'è stato nemmeno il Taranto purtroppo. Non si è vista la squadra pimpante e travolgente che 8 giorni fa aveva "scherzato" il Potenza dinanzi a cinquemila spettatori. Ieri, sempre allo Iacovone, con una cornice di pubblico decisamente più notevole il Taranto ha tradito le attese di tutti noi (c'ero pure io, che mi sono fatto ancora una volta il solito viaggio-sfacchinata..) ed è crollato al cospetto di una modesta squadra di serie D che staziona nella parte bassa della classifica DA SEMPRE. Il Serpentara. Nella debacle di ieri c'è tutto. Sfortuna, arbitraggio e meriti dell'avversario. Queste tre cose hanno trasformato in giornata NO quello che doveva essere il pomeriggio dell'aggancio alla vetta, il crocevia di questo campionato in poche parole. La sfortuna sta tutta racchiusa nella punizione mortifera che ha permesso al Serpentara di passare in vantaggio nel primo tempo. Palo, schiena di De Lucia e gol. Ma veramente ragazzi? Scherziamo? Un gol comico è stato. Non mi soffermo sui gol sbagliati dal Taranto fra primo e secondo tempo, non è necessario. O la circostanza del rigore (voglio vederlo attentamente prima di dire se c'era o non c'era) a inizio secondo tempo. Sono tutti episodi che in un momento topico del campionato come quello che stiamo vivendo, tagliano le gambe a qualunque squadra. E veniamo all'arbitro, non mi è mai piaciuto parlare del direttore di gara dopo un passo falso della mia squadra. Ma oggi forse è necessario spenderle due paroline, non tanto sul rigore che, ribadisco, voglio rivedere con attenzione. QUANTO SULLA DISTRIBUZIONE DEI CARTELLINI. Il Taranto ha battuto il Serpentara per 8-3 in quanto a cartellini GIALLI e ROSSI. 8 cartellini (di cui uno rosso a Pambianchi) per il Taranto e 3 per il Serpentara, che non aveva sti stinchi di santo in squadra. Anche loro randellavano e Genchi ne sa qualcosa che sul 3-1 ha avuto la peggio dopo un contrasto in piena area di rigore laziale (penalty probabile qua?). A Mbida basta una manata leggera sulla spalla di un giocatore del Serpentare per essere ammonito, era diffidato e quindi salterà Marcianise-Taranto, e per concedere una punizione che sarà poi quella del vantaggio degli ospiti. Sull'espulsione diretta di Pambianchi non mi esprimo, non so cosa sia realmente accaduto sul terreno di gioco ma è risaputo che gli arbitri oggi sono permalosi e con molti di loro, non tutti, non puoi dire una parola che subito scatta il cartellino. Poi ovvio, se indossi una maglia bianconera e ti chiami Bonucci puoi anche fare testa a testa col direttore di gara di turno. Il vero disastro dell'arbitro sta tutto qua, nel dimezzare una squadra in vista del rush finale e di una trasferta che a noi evoca bruttissimi ricordi, quella di Marcianise appunto. Il signor Turchet da Pordenone, quest'anno criticato pesantemente pure da staff tecnico e tifosi del Parma (beati loro che hanno raggiunto con largo anticipo il traguardo della promozione in Lega Pro). In tutto questo poi ci sono ovviamente i meriti di una squadra spigolosa e ben messa in campo come il Serpentara, forse la migliore vista a Taranto in questo campionato. Rognosa, fallosa per certi versi, organizzata e furba. Furba per tutte le perdite di tempo, puntualmente fischiate dal fischietto friulano (sempre là torniamo..). Una squadra che portava sempre 3 uomini su ogni portatore di palla nostro, insomma che non lasciava giocare e che concedeva pochi spazi. Al Taranto, a 24 ore dal triplice fischio, potrei rimproverare la poca lucidità sotto porta, o magari il fatto di aver preso, in parte, sottogamba il match col Serpentara. La difesa ieri, Ibojo soprattutto, è ritornata quella di Campilongo. 3 gol in casa non li prendevamo dal 9/9/2012, Taranto-Gladiator 0-3. E ora? Fine della corsa? Non lo so, mancano 3 giornate. I punti dalla vetta sono 3, le squadre a contendersi il primo posto sempre 3 sono. Non è finita ma..sta finendo. Direi così. La speranza è che dopo questo stop clamoroso il Taranto vinca tutte e 3 le restanti partite, a Marcianise, col Pomigliano e a Francavilla sul Sinni. Non è semplice ma non lo era nemmeno prima quando un passo falso, purtroppo, lo avevamo messo in preventivo tutti quanti. Vediamo, certo che è difficile sperare bene ed essere ottimisti dopo una sconfitta così clamorosa come quella di ieri. Un abbraccio a tutti e FORZA TARANTO!!
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