Riccardo Innocenti: 'Taranto? L'unico rammarico non giocare al 'Flaminio''
L'ex attaccante a Tutto Sport Taranto: 'Le quattro retrocessioni? Davvero una cosa ingiusta'
DI ALESSIO PETRALLA
A Taranto ha lasciato un buonissimo ricordo di se, Riccardo Innocenti che continua a giocare nell'Alfonsine in serie D e che, a Tutto Sport Taranto, analizza la stagione: "Ho vissuto gli scorsi due mesi compatibilmente con la situazione e in modo, comunque, buono visto che abito in periferia ad Urbino e sono riuscito ad allenarmi, anche, con mio figlio facendo, inoltre, delle passeggiate in collina. Ovviamente, come tutti, la preoccupazione c'è stata. Ora intravedo un proseguio positivo".
LA RIPRESA: "Non giudico i campionati che ripartiranno: la serie A ha i mezzi economici per farlo e altri interessi. Per quanto riguarda le quattro retrocessioni nelle seri dilettantistiche è una cosa assurda: posso capire, per meritocrazia, che salgano le prime di ogni girone, ma questo no. Avrei provato a fare qualche girone di serie D da venti squadre e magari una retrocessione in più. In caso in serie C qualche compagine non si iscriva privilegerei Foggia e Prato che hanno un solo punto in meno della prima e che vantano una gran storia e bacino. Si dice che si vuole aiutare l'Italia e le aziende ma così, addirittura, si penalizzano società e imprenditori che hanno pagato l'iscrizione e i giocatori mantenendo una categoria conquistata sul campo. Con quasi trenta punti in palio sarebbe ingiusto retrocedere anche solo l'ultima classificata"
SERIE D/H: "E' uno dei gironi che seguo con maggiore attenzione visto che vi fanno parte il Taranto e l'Andria che sono due piazze a cui sono molto affezionato: è il più avvincente ed era ancora tutto da decidere visto che anche Sorrento e Cerignola se la stavano giocando. I primi sono stati la vera sorpresa disputando un campionato strepitoso, i secondi, nonostante il ritardo, stavano scalando la classifica, il Bitonto ha mantenuto la vetta partendo forte e il Foggia stava disputando un campionato importante. Per quanto riguarda il Casarano conosco alcuni calciatori e il direttore e stavano mantenendo il quinto posto. Zona bassa? Il Nardò era partito malissimo risalendo alla grande: ora rischia una retrocessione ingiusta e imbarazzante. Questo girone è importante anche per numero di spettatori".
IL TARANTO: "Premetto che giudico da fuori e che sentivo gente che sosteneva che gli ionici avrebbero vinto il campionato a mani basse: io ero scettico viste le rose di categorie allestite da Foggia e Bitonto. Vincere il gruppo H non è mai facile: ogni anno lo si gioca fino alla morte per raggiungere l'obiettivo. Sicuramente, davo il Taranto accreditato ma non che l'avrebbe spuntata in modo facile. Quella rossoblù era una rosa competitiva e costruita in anticipo rispetto alle altre con al timone un tecnico vincente come Ragno. Per giocare nella città dei Due Mari oltre alle qualità tecniche serve alchimia nello spogliatoio e quindi cambiare sempre non va bene. Servono persone che si mettono a disposizione del compagno. Questi potrebbero essere alcuni segreti per giocare in una piazza meravigliosa come quella ionica. Pensiamo al lato positivo: menomale che i rossoblù non sono stati bloccati a meno due dalla vetta. Ora il Presidente Giove ha più tempo per programmare la prossima stagione pensando già da ora alle conferme e ai volti nuovi".
AMARCORD: "Anche se ho giocato solo un paio di partite affiancare Corona è stata una bellissima esperienza. Poi mi sono infortunato e ricordo solo la bella vittoria di Pescina: fu un anno disgraziato. Quello successivo, anche se a gennaio cambia aria, mi tolsi tante soddisfazioni: ricordo la doppietta di Terni, il gol all'Andria sotto la curva e il pallonetto al portiere della Juve Stabia Fumagalli. L'unico rammarico è quello di non aver giocato la gara con l'Atletico Roma visto che ero già andato via. La gente Di Taranto mi ha sempre voluto bene anche quando non ho giocato".
FOTO LUCA BARONE
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