Taranto: Il tecnico Gianluca Triuzzi a TST, 'Avrei dato un'altra chance a Panarelli'
L'allenatore in seconda rossoblù: 'Stagione negativa ma la squadra si è impegnata dal primo giorno di ritiro'
DI ALESSIO PETRALLA
Il campionato di serie D/H è ormai giunto ai titoli di coda con il tecnico in seconda del Taranto, Gianluca Triuzzi che, a Tutto Sport Taranto, analizza l’annata: “In questo periodo si sono vissute sensazioni strane: un po’ come tutti sono stato in casa facendo qualche lavoretto e curando i cani visto che sono un grande amante”.
SOLUZIONI: “Ho pensato molto ad una possibile soluzione per risolvere le classifiche: otto gare sono tante così come i 24 punti in palio. In alto le varie concorrenti potevano giocarsela con il Bitonto che è in testa meritatamente ma che stava vivendo una fase calante. Foggia, Cerignola e Sorrento stavano bene e viaggiavano in modo deciso. Anche in chiave play off e play out la situazione era apertissima. Se mi mettessi nei panni delle compagini in lotta per un obiettivo onestamente mi girerebbero un po’ le scatole”.
IL TARANTO: “Nonostante la squadra forte il bilancio non è positivo ma nel calcio parlano il campo e le prestazioni. La stagione è andata male dall’inizio. Poi, all’ottavo turno è tornato Panarelli con il quale abbiamo inanellato ben quattro successi di fila fino al ko interno con il Gravina: le tre sconfitte di fila, poi, ci hanno ammazzato mentalmente. Inoltre, c’era contestazione e maretta ma posso garantire che si è sempre lavorato bene e che i ragazzi ci hanno messo grande impegno dal primo giorno di ritiro”.
PRIME DECISIONI: “A Panarelli andava data un’altra chance visto che, in riva allo Ionio, non ha mai avuto una squadra costruita da lui dall’inizio avendo l’opportunità di andare in ritiro. Se la sarebbe meritata anche perchè ci tiene tantissimo ed era sul pezzo ventiquattro ore su ventiquattro. Il Presidente è il Presidente è bisogna accettare le sue scelte. Quanto a me io sono a completa disposizione: vedremo”.
LE CAUSE: “Quando si entra in un calderone uscirne non è facile. Leggevo di uno spogliatoio non unito nei momenti di difficoltà: di contro vedevo massimo impegno giornaliero da parte di tutti. Siamo di Taranto e ci dispiace che ogni anno accada qualcosa. Ho fatto il calciatore e so cosa significa. Peccato, ma bisogna andare avanti anche perché la vita ci può mettere, quando meno ce lo aspettiamo, a dura prova”.
FOTO LUCA BARONE
Si ringraziano:
Commenti