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CLAUDIO BAGLIONI A NOVEMBRE A TARANTO

12.09.2014 07:10

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Quarto concerto del cantautore romano

Una volta allo stadio “Iacovone”, una all’Ippodromo Paolo VI, poi al Palamazzola, dove tornerà dopo sette anni di assenza. Tre ore di concerto, un cantiere per scenografia. Tre, anche quattro generazioni ad applaudire, a cominciare dai nuovi ventenni. Corsa ai biglietti, prevendite Box Office e Bar Mokambo.

Giovedì 20 novembre, Claudio Baglioni torna a Taranto. Terrà uno dei concerti del suo attesissimo "Convoi - ReTour", la ripresa di un tour che nei mesi scorsi ha registrato ovunque il “tutto esaurito”. E' bastato che i primi fans si collegassero al suo sito per scatenare la corsa ai biglietti.

A Taranto è così, è sufficiente un clic per far scattare la "baglionimania". E non solo in città. La prevendita, come nelle migliori tradizioni del re del pop, prosegue speditamente come segnalano le due prevendite tarantine, Box Office e Bar Mokambo (Ticket One su internet). Tanto che qualcuno starebbe già pensando a un bis. Cioè ad un secondo concerto tarantino, ma solo in caso ci fossero le condizioni da parte della produzione. Comunque, a scanso si equivoci, è bene prenotare quella che viene annunciata come “data secca”.

Con il prossimo concerto, saranno quattro gli appuntamenti che il cantautore italiano più amato ha avuto con il pubblico tarantino. I primi due estivi, allo Iacovone, a seguire all'Ippodromo Paolo VI. Primi anni '80 e '90, a seguire, ma più recentemente, sette anni fa, stavolta al Palamazzola, dove sarà daccapo ospite il prossimo 20 novembre.

L'artista di decine di successi che in un breve elenco di sicuro farebbe torto ai titoli non menzionati, è come il vino. Più invecchia, ma è solo un modo di dire, più è buono. Tre ore di spettacolo, ininterrotto. Alla fine il pubblico vorrebbe ascoltare altre canzoni. Certo è che Baglioni è l'artista più amato dal pubblico italiano, quello che mette d'accordo tre, anche quattro generazioni, considerando che ai suoi concerti prendono parte “over quaranta”, anche se fra i suoi più accaniti sostenitori non mancano i ventenni, segno di un repertorio e una scrittura inossidabili.

Per chi ha assistito al recente tour, la scenografia di Baglioni è rappresentata da un cantiere. E', infatti, questo il simbolo della ricostruzione ideale che si rimette in viaggio, per una nuova straordinaria stagione di appuntamenti dal vivo. Il prossimo 18 ottobre Baglioni ripartirà da Bruxelles. Con il "Convoi - ReTour", il cantautore romano prenderà il via la seconda parte del progetto "live" che da febbraio a maggio scorso, in uno strepitoso crescendo, ha entusiasmato duecentomila spettatori in tutta Italia. «La ricostruzione – ha spiegato Baglioni all'indomani del progetto-bis – non è un fatto individuale, ma un processo collettivo; tutti sono chiamati a fare la propria parte, a mettere in gioco idee, valori, volontà, in una parola: se stessi, perché il futuro è una città che si disegna e si costruisce insieme; ognuno di noi è operaio di questa opera».

Baglioni, il suo super-gruppo di 13 polistrumentisti, l'intera squadra di 90 carovanieri, ritornano sulla strada, con il pensiero guida di un tour che va incontro alla gente, dopo aver percorso già seimila chilometri, per trentuno concerti e novanta ore di musica, in un eccezionale repertorio con tutti i più grandi successi e gli inediti dell'album “ConVoi”. 
Per un secondo giro altrettanto lungo e favoloso e una rappresentazione che è spettacolo, concerto, recital, musical, happening e racconto. “Tutta un'altra musica” si apprende, a mo di graffito, su una delle pareti in costruzione del “cantiere” (la scenografia): l'originale spazio-scenico - un multiforme mondo in continua, sorprendente evoluzione - nel quale Baglioni ha voluto ambientare il "ConVoiTour 2014", per sottolineare l'idea portante del suo show: l'arte della ricostruzione.

Uno spettacolo di suoni, luci e scene, esaltante e coinvolgente, affidato alla bellezza di melodie immortali che non smettono di appassionare generazioni di fan, all'intensità dei testi, alla forza di nuovi, trascinanti arrangiamenti che rivelano un'anima decisamente rock, alla sensibilità verso ogni genere musicale e al sound ricco, solido e sapiente di una band che non si concede e non concede un solo attimo di tregua alla fabbrica delle emozioni. Un cantiere no-stop di energie e di meraviglie.


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