La carovana di Cinemadamare arriva a Taranto
Registi e attori dagli Stati Uniti d’America, dal Canada, dal Brasile, dall’Argentina, dalla Grecia, dalla Germania e da altri 20 Paesi, dal 12 al 19 settembre 2021, per una intera settimana gireranno short film a Taranto.
“No red carpet, no special guest, no photowall, ma solo filmmaker italiani e stranieri che fanno film…”. Con queste “credenziali”, la Carovana di Cinemadamare, dopo aver fatto già tappa a Roma, a Milano, in Umbria, Lazio, Basilicata, Toscana, Sardegna, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, arriva a Taranto, per la 19esima edizione, dal 12 al 19 settembre, con il patrocinio morale del Comune di Taranto, con il sostegno della “Errepi Net Srl” e grazie all’accoglienza di monsignor Emanuele Ferro, che ha messo a loro disposizione gli spazi dell’Oratorio San Giuseppe - Taranto in Città Vecchia. È lì, infatti, che registi, attori, tecnici e organizzatori dimoreranno e lavoreranno in questi giorni.
«Siamo felici di ospitare a Taranto Cinemadamare – le parole dell’assessore alla Cultura e Sport Fabiano Marti –, diamo il benvenuto a questi giovani artisti e li ringraziamo, perché siamo certi che sapranno guardare alla nostra splendida città con occhi profondi, cogliendone la bellezza che spesso sfugge anche a chi ci vive».
«Abbiamo imparato che il cinema è un potente veicolo promozionale – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo Economico e Turismo Fabrizio Manzulli Assessore Comune di Taranto –, per questo favoriamo ogni iniziativa che sappia raccontare le peculiarità e le potenzialità di Taranto, che sappia mettere in risalto il lato più affascinante della nostra città».
Taranto, dunque, come grande conquista della kermesse nata nel 2003; la “Città dei Due Mari” si trasforma in un immenso “set a cielo aperto” con decine di troupes cosmopolite: fiction, documentari, video clip e interviste, con protagonista la gente del posto, e con la collaborazione dei filmmaker pugliesi, promuovendo le risorse artistiche e l’immenso patrimonio culturale di uno dei luoghi più suggestivi di tutto il Mediterraneo. «Sarà molto interessante – il commento del direttore della manifestazione, Franco Rina – vedere come, a sua volta, l’importanza storica e culturale di Taranto verrà interpretata dai giovani cineasti, soprattutto stranieri, che compongono la nostra carovana di creativi, e in che modo il tutto sarà trasformato in storie».
Gli oltre 40 giovani artisti che seguono la kermesse realizzeranno le loro opere durante l’intera settimana di permanenza a Taranto. Previste, inoltre, proiezioni gratuite per tutti, dalle 21, in vico De Valeris: dal 16 settembre al 18 settembre, film da sala cinematografica; domenica 19, invece, saranno proposti tutti i film girati a Taranto dai filmmaker di Cinemadamare, con premiazione dei più belli.
Cinemadamare è organizzato in partnership con 47 scuole e università di cinema di tutti i continenti, dal Santa Monica College di Los Angeles alla South African School Of Motion Picture Medium di Città del Capo, alla Moscow School Of New York Media di Mosca alla Mit Insistute Of Disign di New Deli, e da tante altre. Da 19 anni, dunque, gli studenti di tutte queste scuole si danno appuntamento in Italia, per continuare la loro formazione “sul campo”, e per dar vita al più grande campus itinerante per la formazione e per la produzione cinematografica.
Come anticipato, partner locale dell’evento è la società tarantina “Errepi Net Srl”, rappresentata da Paolo Sabatino e Rossana Turi, rispettivamente amministratore e founder. «Il cinema racconta storie e anche noi nel nostro piccolo lo facciamo – la loro dichiarazione –. Noi di Errepi Net, attraverso parole, immagini e tecnologia, raccontiamo il lavoro quotidiano delle imprese, usiamo i media digitali e sfruttiamo il web e i social per offrire loro orizzonti più ampi. Ogni impresa, ogni territorio è un patrimonio immenso di storie da raccontare ed è per questo che abbiamo accolto con entusiasmo questa iniziativa e sosteniamo questa “invasione” di giovani cineasti. La contaminazione di punti di vista differenti, tra i giovani del posto e quelli provenienti dall’estero, fa bene a un territorio come il nostro che cerca, con grande fatica, di costruirsi un futuro diverso da quello già scritto e mostrarsi al mondo in tutta la sua bellezza».
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