"Troppi dubbi e incongruenze sul nuovo cimitero a Taranto". L'Assomarmo chiede una Conferenza di servizi
La Assomarmo, nella persona del presidente nazionale, Federico Greco, chiede la convocazione immediata di una Conferenza di servizi in merito alla costruzione del terzo cimitero tarantino, prima della partenza dell’appalto comunale. In caso contrario occorrerà adire a tutte le vie legali. Pone inoltre dei seri quesiti al neoeletto sindaco del capoluogo jonico. Troppi i dubbi e le incongruenze che, secondo Greco, saltano agli occhi degli addetti ai lavori nella gestione della materia da parte del Comune di Taranto. Il settore degli artigiani lapidei è in crisi e va salvato.
Apprendiamo da un quotidiano locale che il Comune di Taranto, che sin dal 2011 segue un progetto per la creazione di un nuovo cimitero, avrebbe ora pubblicato il bando di gara per la costruzione dell’opera in contrada Masserotti, in un’area di circa 107mila metri quadrati tra la Salina Piccola e la Salina Grande. Sin qui nulla da eccepire, viste le situazioni dei due cimiteri già esistenti (San Brunone e Santa Maria a Talsano) ma vorremmo immediatamente ricordare ai dirigenti comunali e al nuovo Sindaco, che la Regione Puglia nel Marzo 2015 ha emanato una nuova legge sulla conduzione cimiteriale e sul mondo del caro estinto.
In prima battuta, quindi, il Comune dovrebbe adeguare le regole dei partecipanti al mondo del caro estinto e non pensare di appaltare un nuovo cimitero con un regolamento di fatto obsoleto. Inoltre dovrebbe, finalmente, mettere a pieno regime la Polizia Mortuaria.
In base alla legge Regionale 8 del 03/2015 si esaminano i compiti delle Onoranze Funebri che sono espliciti: preparare la documentazione occorrente e fornire il servizio per le esequie e gli arredi funebri.
Vorremmo, inoltre, ricordare che le lapidi marmoree non sono arredi funebri ma “arredi cimiteriali” e quindi prodotti esclusivi del settore lapideo, ossia degli artigiani marmisti, che, tra l’altro, non possono assolutamente partecipare alle gestioni cimiteriali ( questo oramai da anni visto che il D.P.R. 285 del 1990 lo specifica).
Ritornando all’ appalto del nuovo cimitero vorremo sapere innanzitutto le figure che hanno partecipato ad acquistare i lotti in questione, poi le loro attività per appurare se vi sono titolari o semplici soci delle Onoranze funebri; e ancora, chi gestirà i forni crematori previsti per umani ed animali di compagnia) e quale impatto avranno sull’ ambiente tarantino, già martoriato da altre questioni ambientali; dulcis in fundo occorre conoscere i compiti della Polizia Mortuaria che, ad oggi, permette purtroppo, una illegalità diffusa e prepotente.
Come Associazione di categoria AssoMarmo ci aspettiamo quantomeno una convocazione per una Commissione di Servizi prima della partenza dell’appalto comunale o saremo costretti , nostro malgrado, ad adire tutte le vie legali a noi permesse.
Noi Marmisti non possiamo più tollerare la noncuranza con la quale il Comune di Taranto ha agito sino ad ora, perché quella noncuranza e superficialità ci ha portato in una crisi profonda che ci costringe a dover chiudere le nostre attività. Se questo dovesse accadere dove andremo a mangiare noi titolari d’ impresa e i nostri operai, al Comune? O il buon Sindaco ci pagherà vitto e alloggio con annesse utenze?
Comune di Taranto avvisato, Marmisti salvati.
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