Cazzarò: "Tifosi, state vicini al vostro Taranto. Fiducia a Prosperi"
In esclusiva a TuttoSportTaranto.com, parla l'ex allenatore rossoblu: "Cambiano presidenti, allenatori, ma voi ci sarete sempre". Sull'attuale tecnico: "Bisogna lasciarlo lavorare, anche se sul 'caso Stendardo'..."
In un anno e mezzo di Taranto ha conquistato due secondi posti, tracciando il terreno per un ripescaggio ottenuto (e spesso ciò si dimentica) anche grazie ai buoni risultati ottenuti sul campo in mezzo a tante difficoltà. Michele Cazzarò, adesso, segue i rossoblu da tifoso, in attesa di una chiamata per una panchina per continuare un percorso da allenatore che già ha evidenziato le sue capacità.
Mister Cazzarò, come sta?
Molto bene, il calcio e il Taranto mi mancano, è ovvio. Ma molto bene.
Sei attualmente senza panchina, ma nei giorni scorsi il tuo nome è stato accostato a quella del Barletta.
Si, sono stato ad un passo dalla panchina biancorossa, poi non se n'è fatto più nulla. Ringrazio comunque la dirigenza del Barletta per aver pensato a me.
Sicuramente segui il Taranto anche quest'anno, anche se da tifoso. Che idea ti sei fatto di questi primi tre mesi di campionato, deludenti dal punto di vista dei risultati.
Sinceramente non mi aspettavo l'esonero di Papagni. Stava facendo bene, ottenendo risultati in linea con gli obiettivi stagionali e adattando il gioco alle caratteristiche della squadra. I risultati, è vero, non sono positivi, ma il Taranto può tranquillamente salvarsi senza play-out, perché, escludendo le prime quattro del torneo, i rossoblù possono giocarsela con tutti.
Qual è il male di questa squadra, secondo te?
L'assenza dei tre punti. Quando una squadra non vince, entra in un loop negativo che solo il successo può cancellare. Se consideriamo che la vittoria non arriva da otto turni, c'è da comprendere lo stato d'animo dei giocatori. A tal riguardo, vado controcorrente. Secondo me il Taranto non è una squadra scarsa, tutt'altro. E' una squadra senza fiducia, con alcuni elementi di valore che hanno reso molto meno per diverse motivazioni.
In particolar modo gli attaccanti.
Non è solo colpa degli attaccanti quando non segnano. A volte arrivano pochi palloni da gestire, allora diventa tutto più difficile.
I risultati parlano chiaro: con Prosperi in panchina 2 punti in 5 partite.
Si, ma quando i risultati non arrivano, non è necessariamente colpa del tecnico. Ci sono tanti fattori. Fabio è un allenatore di prospettiva, molto interessante e lo dimostrano anche i successi ottenuti col settore giovanile. Certo, allenare la prima squadra è tutta un'altra cosa, ed io lo so bene. Quando siedi su quella panchina, devi essere consapevole delle pressioni e canalizzare le energie nervose sui giusti binari. Prosperi ce la farà.
Cosa rimproveri al giovane tecnico nelle sue prime apparizioni?
Nulla, ha cercato di dare la sua impronta alla squadra sin dalle prime partite mostrando anche tanto coraggio. Sulle scelte di domenica? Giusto che si discutano, ma ha spiegato il motivo delle sue decisioni e vanno rispettate. Bisogna lasciarlo lavorare con serenità.
Sul "caso Stendardo"? Ti saresti comportato nella stessa maniera?
No, assolutamente no. Certe cose devono restare all'interno dello spogliatoio. Lui ha risposto ad una domanda di un giornalista e, probabilmente, ha pagato la sua sincerità.
A lei è mai capitata una cosa del genere sulla panchina rossoblu?
No, mai. Sono stati due stagioni molto positive da quel punto di vista ed ho avuto atleti che mi hanno insegnato molto a livello umano.
I tifosi si stanno sempre più allontanando dallo stadio...
E di questo sono tanto dispiaciuto. Mi rendo conto che non è facile, ma c'è la necessità di stare vicini alla squadra. Perché cambiano presidenti, allenatori, giocatori, ma i tifosi ci saranno sempre. Sono loro il valore aggiunto della squadra, il fattore che maggiormente mi manca da allenatore.
Sono arrivate anche contestazioni all'attuale dirigenza. Cosa ti senti di dire al presidente Zelatore e all'avvocato Bongiovanni?
Innanzitutto, grazie per la fiducia concessami nella passata stagione. Per il resto, non hanno bisogno di consigli. Hanno le spalle larghe e riusciranno ad uscire benissimo da questa situazione.
Domenica Reggina - Taranto, si affrontano due squadre in grande difficoltà.
Si, due grandi del calcio che affrontano un momento negativo. Per i rossoblu una buona opportunità per fare bene.
Cosa fa adesso Michele Cazzarò?
Vive di famiglia e di calcio, non potrebbe essere altrimenti. Viaggio molto, seguo partite e mi relaziono con allenatori molto più bravi di me per poter imparare da loro. Spero comunque di tornare presto ad allenare: mi manca l'odore dell'erba e quelle emozioni che solo questo sport è capace di dare...
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