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Con “Una famiglia quasi perfetta” continua la Rassegna filmica sociale "Cambiamo regista: il mondo è per tutti"

26.10.2017 23:18

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Continua la quarta edizione della Rassegna filmica sociale "Cambiamo regista: il mondo è per tutti", una serie di sei film (programma su www.csvtaranto.it) con proiezione pomeridiana gratuita presso la Biblioteca comunale "Acclavio" di Taranto, la cui visione rappresenta il punto di partenza di un dibattito in sala su importanti tematiche sociali, in particolare quest’anno sul “benessere”, inteso come il superamento di disagi esistenziali o sociali.

Curato da una rete di cinque organizzazioni di volontariato del territorio (Apmar, La casa delle donne, Auser, Il cerchio AMA e TGenus), è un progetto ammesso all’Invito 2017 Proposte in collaborazione con il CSV Taranto e realizzato nell’ambito del programma della XIII Rassegna provinciale del Volontariato e della Solidarietà del Centro Servizi Volontariato di Taranto.

 

Il quarto appuntamento della rassegna filmica sociale è in programma alle ore 17.00 di venerdì 27 ottobre, con ingresso libero e gratuito, presso la Biblioteca “Acclavio” sul Piazzale Bestat di Taranto; questo evento, curato dall’associazione di volontariato “TGenus”, è dedicato al tema “È sempre famiglia quando c’è amore e rispetto”.

Sarà proiettato “Una famiglia quasi perfetta”, un film americano del 2015 diretto da Gaby Dellal, con Naomi Watts, Susan Sarandon, Elle Fanning, Linda Emond e Tate Donovan.

Narra la storia di Ramona, un’adolescente che a sedici anni decide di cambiare sesso perché, fin dalla più tenera età, ha sempre avuto la consapevolezza di essere un maschio in un corpo da femmina, tanto da farsi chiamare Ray e indossare abiti maschili.

Ma per avviare le terapie mediche per cambiare sesso è necessario il consenso di entrambi i genitori, e questo porterà la madre Maggie a riprendere i rapporti con il padre Craig che si era allontanato da anni dal nucleo familiare.

Sullo sfondo della vicenda c’è la posizione della nonna lesbica che non è d’accordo sul bisogno di questa mutazione fisiologica della nipote, perché, militante degli anni Settanta, è invece convinta che “si è come ci si sente".

 

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