Andrea Mazzantini: 'I tifosi tarantini meritano altri palcoscenici'
L'ex portiere di Perugia e Inter a Tutto Sport Taranto: 'Partita memorabile? Quando togliemmo lo scudetto alla Juve'
DI ALESSIO PETRALLA
Una gran carriera in cui ha calcato anche campi di serie A con le maglie di Inter e Perugia per l’ex portiere Andrea Mazzantini che, a Tutto Sport Taranto, analizza il momento e i verdetti emanati dal Consiglio Federale: “E’ un bene che si riprenda a giocare visto l’indotto. Bisogna pensare alle persone che lavorano intorno al calcio come magazzinieri e massaggiatori”.
I VERDETTI: “A parer mio bisognava disputare almeno i play off e i play out. Far retrocedere in questo modo dà molto fastidio anche se il periodo è d’emergenza”.
SERIE C: “Sono salite le squadre più attrezzate: Vicenza, Monza e Reggina sono blasonate ed organizzate. E’ bello rivedere i calabresi in serie B”.
IL TARANTO: “I rossoblù non meritano la D ma minimo la cadetteria. Mi dispiace vedere una società importante così in basso. Hanno dei tifosi che meritano altri palcoscenici”.
BAGARRE IN ALTA CLASSIFICA: “Il Foggia ha solo un punto in meno del Bitonto ed è una piazza calda come quella ionica. Dispiace che non ce l’abbia fatta. Merita di riemergere ma i capi del calcio hanno deciso così”.
SERIE A: “Quando giocavo era tutto molto più difficile: quell’epoca ha rappresentato una generazione di campionati. Volevano giocare tutti in Italia: era un paese ambito. Dal Barcellona, ad esempio, arrivò Ronaldo poi dalla Francia anche Djorkaeff. Oggi puntano ad andare altrove come ad esempio Germania, Spagna e Inghilterra. Era un calcio più romantico con maggiore qualità”.
RONALDO: “Era il campione più forte di quei tempi. Era giovane e aveva la testa sulle spalle. Si trattava di un calciatore stratosferico, devastante con un dribbling pazzesco in velocità. Oggi gli allenamenti sono più fisici: perciò, non oso immaginare la sua forza oggi”.
PERUGIA: “A questa città e società devo molto: per me è una seconda casa. Mi hanno dato tanto e io ho sempre cercato di dare tanto a loro. Sono stati anni bellissimi ma tribolati per via di un vulcanico Presidente. Li ringrazio perché mi hanno dato l’opportunità di giocare in serie A”.
GARE PARTICOLARI: “Con la maglia del Perugia non si lottava per andare in Champions o vincere lo scudetto e perciò la partita che mi è rimasta nel cuore è stata quella del 14 maggio quando togliemmo il tricolore alla Juventus”.
Si ringraziano:
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