LA STORIA DEI QUARTIERI DI TARANTO / ITALIA-MONTEGRANARO, ALTRO CHE PAESTUM! PRIMA PARTE
L'origine del nome va quasi certamente ricondotta alla presenza, 'illo tempore', di un ricco deposito di grano che approvvigionava l'intera città, collocato su di una superficie sopraelevata: effettivamente, oggidì gode della palma di quartiere più alto di Taranto, quantunque non superi i trenta metri sul livello del mare.
Quanto alla prima parte di questo toponimo composto, Italia, sarebbe alquanto superfluo fornire una spiegazione; appare scontato che, deliberato nel secondo dopoguerra il piano di espansione urbana verso est, l'idea era quella di attribuire alla nuova area abitata la denominazione del nostro paese, e proprio in prossimità del primo centenario della sua istituzione (1861). Del resto, non è un caso se larga parte della toponomastica stradale fa riferimento a regioni amministrative e storiche dell'intero stivale.
Se in questa sede si è osato definire Tre Carrare-Battisti 'quartiere-museo', nondimeno Italia-Montengranaro può disporre di tutte le carte in regola per godere appieno del titolo di area archeologica, non avendo nulla da invidiare a siti di grande rilevanza (quali Paestum e Metaponto), benchè moderni palazzoni ne facciano da cornice.
Proprio gli svariati reperti, rinvenuti e disseminati nel rione -e malamente conservati-, agevolano il compito di dipingere un efficace affresco storico, relativo all'età più antica. Intorno al V secolo a.C. l'area è costituita in buona misura dalla necropoli, come testimoniano le oltre cento sepolture rinvenute nei pressi di via Marche e alcune tombe a camera, scoperte nella prima metà degli anni Cinquanta e 'ingabbiate' all'interno dell'istituto religioso Maria Ausiliatrice in via Umbria.
Tuttavia, ancora più ad est, in luogo dell'odierno tratto compreso tra la chiesa della Madonna della Fiducia e Torre d'Ayala (viale Virgilio), è presente una parte del circuito murario difensivo. Non è esclusa, peraltro, la presenza in zona di una superstrada 'ante litteram'(denominata 'platèia'), che taglia in due la necropoli e con ogni probabilità corrispondente all'attuale corso Italia.
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