Addio a Franco Sabatini, fondatore della Milano-Taranto
La prossima edizione del luglio 2021 non sarà accompagnata dal suo fondatore. La Milano - Taranto, la più antica e lunga corsa motociclistica d'Italia, ha perso il suo patron, Franco Sabatini. È l'uomo che contribuì al suo rilancio nel 1987 come rievocazione storica, col tradizionale arrivo al traguardo del Lungomare. Aveva 83 anni. "Classe 1937 - scrivono dall'organizzazione, che lo definisce risoluto e visionario - già da bambino inizia a fare esperienza nell'officina del padre, aperta dal 1933 a San Martino in Colle e oggi ancora lì a rappresentare un pezzo di storia della città e un pezzo di storia del ciclismo e del motociclismo.
L'attività, iniziata puntando sulla riparazione delle macchine agricole, si evolve, grazie anche al contributo di Franco, arrivando a costruire biciclette e motociclette. L'austerity dovuta alla crisi petrolifera del 1973 porta un'impennata nella richiesta di biciclette e Franco Sabatini decide di cogliere l'opportunità: inizia a produrle avvalendosi anche dell'aiuto della moglie che, come raccontava lui stesso, diventò bravissima a montare le ruote. In poco tempo le Sabatini diventano un cult: bici da corsa, completamente fatte a mano e su misura, usando tra l'altro materiali di altissima qualità, furono le prime biciclette con tre rapporti dentati e divennero molto richieste dai ciclisti amatoriali e non solo, Sabatini rifornì infatti anche diverse squadre agonistiche". Modelli che furono apprezzati anche da Gino Bartali, di cui detenne poi il marchio.
La 34esima edizione della rievocazione, quella del 2020, è stata virtuale, la caparbietà di Sabatini ha permesso che la manifestazione continuasse nonostante la pandemia, con all'orizzonte la 35esima edizione in programma già il prossimo anno dal 4 al 10 luglio, con le caratteristiche tappe lungo le strade più belle della Puglia. "Questa determinazione e tutto il patrimonio di valori che ha professato - spiegano ancora dall'organizzazione - e testimoniato nel corso della sua vita la più importante eredità che il patron lascia alla sua famiglia e ai suoi collaboratori".
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