UN'ANALISI DURA E REALITISTICA DEL BASKET PUGLIESE?
21 giugno 2014 - 2^ giornata del quadrangolare nazionali femminili U17 al Palamazzola
La Spagna continua a vincere ma l'Italia no.
Risultati: Spagna-Ungheria 87-70, al termine di un incontro avvincente ed incerto, di buon livello tecnico, fino a metà del 3° periodo. Poi le iberiche hanno scavato il solco vincente.
Italia-Australia: 41-75. Le azzurre subito sotto e per il resto della gara.
Classifica: Spagna 4 punti, Ungheria-Australia 2, Italia 0.
Le 4 nazionali giovanili del basket femminile internazionale stanno rodando i loro meccanismi di gioco, in preparazione ai mondiali in Repubblica Ceca dal 28 giugno al 7 luglio.
L'Italia è inserita nel gruppo B dove dovrà vedersela con il Brasile, Egitto e Spagna.
Abbiamo colto l'occasione dell'interessante kermesse per fare il punto dello stato dell'arte del settore giovanile, in campo nazionale ed in quello pugliese, in particolare.
Ci ha fatto da cicerone, Enzo Bifulco, professore di Educazione Fisica e tecnico di lunga e competente carriera, da qualche anno referente tecnico territoriale del progetto “azzurrina”:
“il progetto azzurrina sta andando abbastanza bene. Quest'anno abbiano seguito le ragazze del '99/2000 che ci hanno dato buone soddisfazioni. Abbiamo partecipato al torneo Fabbri a Natale in Emilia-Romagna e poi a Rimini per il torneo delle Regioni, dove ci siamo piazzati al 9° posto su 16 con la rappresentativa femminile. Per il livello della nostra pallacanestro pugliese credo sia stato un buon risultato ma soprattutto ci ha confortato l'approccio delle ragazze che sono cresciute battendo anche squadre contro cui, prima, prendevamo sonore batoste. Ci manca ancora qualcosina per arrivare al livello di formazioni come quelle del Lazio, Toscana che sono un gradino superiore. Ci manca, però, molto per arrivare a quelle della Lombardia e del Veneto. Dobbiamo sempre fare i conti con i numeri diversi rispetto a quelle regioni. Noi, ora abbiamo lavorato nelle selezioni delle “2001” con sole 48 ragazze, mentre la Lombardia su 180/250.
Un numero così elevato che ci sovrasta, per cui la scelta è molto ridotta.
Il movimento femminile pugliese stenta a decollare per vari motivi. La nostra bella regione ha un territorio lungo, per cui è difficile fare trasferte, per es. da Lecce a Torremaggiore, per poi tornare a casa a notte inoltrata. Ciò indubbiamente frena l'attività delle più giovani”.
E' un fiume in piena il nostro amico coach, a testimonianza di una perfetta conoscenza e consapevolezza della situazione. Gli chiediamo, però, se queste difficoltà possano comunque costituire una giustificazione alla scarsità di elementi selezionabili, per le società e, di conseguenza, anche per “rimpolpare” i numeri di “azzurrina”?
“Non può essere un alibi ma è certo che oggi per far fare sport ai propri figli è necessario conciliare tante cose ed una componente importante è la maturazione delle famiglie ed inoltre le ragazze non sempre sono motivate a fare “sacrifici sportivi”. Quest'anno, per es., alcune formazioni U13 hanno dovuto rinunciare a qualche trasferta non avendo reperito elementi sufficienti per la squadra di categoria. Sono dati di fatto che noi riscontriamo nella lettura delle statistiche federali.”
Grazie a voi delle Federazione regionale, al Comune e, soprattutto al Cus Jonico, gestore di questo bell'impianto del PalaMazzola, abbiamo la fortunadi vedere in azione interessanti giovani promesse del movimento femminile internazionale. Un'ottima occasione di confronto.
Tutto bene “madama la marchesa”? Purtroppo no se guardiamo gli spalti del PalaMazzola?
“Per le ragazze e le società di basket è un'ottima occasione persa, non essere presenti a questa passerella internazionale. Noi della Federbasket regionale le abbiamo invitate tutte ma la risposta è stata piuttosto debole, come si può notare. Sono presenti solo alcune ragazze della De Florio, appena promossa in serie B che ci stanno dando una mano nella gestione. Assenti del tutto quelle delle società brindisine, della Pink Bari e di altre. Insomma un vuoto quasi totale.”
Peccato! Sarebbe stata un'utile occasione per “vedere ed imparare” e non solo?
“Purtroppo a Taranto non si è radicata una vera cultura cestistica, pur avendo avuto e vissuto un'epopea vincente come quella del Cras. Poche ragazze conoscono le giocatrici di serie A, anche solo di nome, eppure da noi son passate fior di giocatrici nazionali ed internazionali.
Sapere del mondo del basket è una forma di cultura. Vedere un torneo di questo livello è una forma di cultura. Sono tutte componenti che formano appunto la cultura sportiva del nostro basket.
Molti hanno l'occasione di vedere all'opera giocatrici già pronte per serie e nazionali superiori, come la Salvadores della Spagna, miglior giocatrice agli Europei del 2013, la Dubei ungherese, la Tupaea australiana, miglior giocatrice dell'Oceania, le italiane Zecchin, Santucci, Pan, Gianolla che sono sicuramente tra le migliori. Insomma un bel vedere ed imparare.
Imparare anche com'è l'approccio alla partita di queste ragazze. Un approccio con grande motivazione personale e di squadra, anche in allenamento, in considerazione del grande appuntamento mondiale in Repubblica Ceca, dove ci sarà il meglio del meglio. Nella carriera di un giocatore, di una giocatrice questo quadrangolare non può essere considerato un evento di routine.
Deve rappresentare un momento qualificante per la loro vita cestistica.”
Insomma una “pecca notevole” in un contesto di possibile crescita?
“Purtroppo sì! Ci saremmo aspettati una folta partecipazione del nostro mondo cestistico pugliese.
L'ingresso è libero, l'impianto del nostro Palamazzola è uno dei più accoglienti in Puglia. Tra qualche giorno, il 26, avremo anche l'occasione storica di vedere all'opera la nazionale maschile.
Insomma ce la stiamo mettendo tutta per “vivacizzare” il basket pugliese.”
E' certamente una questione di radicamento culturale cestistico ed anche civile.
Mi viene da citare ciò che sta avvenendo nei play off di serie A maschile, dove Siena che sta “duellando” alla pari con la ricca EAT Milano, sa già che dovrà rinunciare alla massima serie, per i noti motivi della Montepaschi ma il movimento dei tifosi ha fatto già “trincea” per ripartire dalla serie Gold o altra serie inferiore, pur di non far sparire una gloriosa società che ha fatto la storia del basket italiano negli ultimi otto anni.”
Adesso metti il dito nella piaga tarantina che ancora crea sofferenza agli “orfani del Cras”?
“La nostra mancanza culturale è sintomatica di ciò che dicevo prima. Abbiamo un imprenditore che ha tirato fuori tanti quattrini per fare grande il Cras e Taranto e quando si è stancato di farlo non c'è stato uno, che fosse uno imprenditore a raccogliere il testimone ma neanche i rappresentanti delle Istituzioni locali si sono degnati di adoperarsi per evitare questa scomparsa.”
A Brindisi, città di diversa e gloriosa cultura cestistica, c'è chi è stato capace di “costringere” l'Enel a sponsorizzare addirittura una forte squadra di serie A maschile. A Taranto nessuno è stato capace di “costringere” le maggiori industrie inquinanti a “restituire al territorio civile e sportivo il fio dei loro peccati” in termini di significative e congrue sponsorizzazioni.
Amen!
Buon basket a tutti!
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