L'ITALIA MARTIRIZZATA DAL MALTEMPO

Il Bel Paese: un filo sospeso tra chi aiuta e "Aiutati che Dio t'aiuta"

Non basta il maltempo a rendere inagibili le maggiori province italiane, ci si mette anche l'incapacità e l'imprudenza umana a far precipitare il nostro Bel Paese. La situazione in Italia non è solo drammatica dal punto di vista meteorologico, rendendo i cardi e i decumani delle città come dei canali veneziani che sommergono i centri abitati, ma, a ciò, si aggiunge, anche, la sconvolgente imprudenza umana. Quest'ultima definizione si riferisce, in maniera evidente, all'incapacità degli ingegneri che permettono la costruzione di immobili in zone altamente pericolose, come, ad esempio, in prossimità di burroni o su terreni friabili, erroneamente definiti "edificabili". Con il clima che sta mutando, ciò lo dimostra, anche, la formazione di un ciclone (piccolo uragano), in data 21 gennaio c.a., nel Mar Adriatico, interessando le Marche (in gran parte), l'Abruzzo e l'Umbria, questi errori, contestabili anche solo visivamente, si possono evitare, in maniera tale da non decadere in orrori, ossia immagini catastrofiche di persone innocenti che muoiono a causa di errori che non possono, assolutamente, essere trascurati. La voce del popolo è importante. Facciamoci rispettare e contribuiamo a non danneggiare l'ambiente, altrimenti, la natura si scatenerà contro l'uomo in un "Ultimatum alla Terra".