ACCADEMIA CDT TARANTO, IL CALCIO IN PUNTA DI DITO
Disciplina ma sopratutto sport amatoriale non ancora federalmente riconosciuto: il calcio da tavolo, per i nostalgici Subbuteo, ha origini quasi ancestrali. Per la precisione negli anni trenta con l'antenato New Footy fino a quando l'ornitologo Peter Adolph (nel 1947) si “inventa” la versione che farà appassionare i ragazzi degli anni '70 e '80. Tutto sembra tramontare nei decenni successivi, tutta colpa dei videogame. Invece un gruppo di appassionati lo riscopre tanto in Italia quanto all'estero. Finito il breve viaggio “storico”, ritorniamo nella Città dei due mari, dove l'Accademia CDT Taranto, nata formalmente il 10 maggio 2013, ha rispolverato “il calcio in punta di dito”. L'associazione si è presentata a Taranto nella serata di venerdì presso il Ct Taranto con il cabarettista tarantino Aldo Salamino a “menare le danze” e fare gli onori di casa. Presenti anche i calciatori del Taranto FC 1927: Giampaolo Ciarcià e Giampiero Clemente, oltre a Luigi Volume, rappresentante della Fondazione Taras 706 a.c. . Tocca a Pasquale Lecce, presidente dell'Accademia, spiegare le origini della disciplina: “Il calcio da tavolo è nato grazie ad un ornitologo (Peter Adolph ndr) per la necessità di giocare al calcio sulle navi. Il nome dell'attività è “rubato” dal falco subbuteo che si è evoluto nel calcio da tavolo. Noi comunque in accademia non facciamo distinzioni”. Come detto il calcio da tavolo ha rischiato di scomparire nel 2000, messo in soffitta dai videogiochi. Però la passione non si può seppellire: “Il papà ha rimesso in cantina questo gioco in voga negli anni '80 e dunque non l'ha tramandato ai propri figli” afferma Fabio Basile, vice presidente dell'Accademia. Ma se il fuoco arde sotto la cenere: “I vecchi produttori – continua - hanno riacquistato il marchio per fare tornare la voglia ai quarantenni che avevano accantonato questo sport. Tra questi appassionati c'è Gigi Buffon. Il gioco nel tempo si è evoluto dalle basi basculanti (Old Subbuteo ndr) alle basi piatte. Noi ovviamente in accademia accettiamo tutti. Il nostro obiettivo è riprendere tanta gente che magari ha abbandonato le scatole con le squadre”. Già proprio quelle scatole con all'interno piccoli omini, incastonati su base circolare, sono anche opere d'arte. A spiegarcelo è Luca Pierri, addetto stampa dell'associazione: “Bisogna avere strumenti adatti per dipingere come ad esempio dei pennelli sottilissimi. Ci sono due tipi di tecnica: le decals e i dipinti a mano. Il primo tipo di tecnica permette di avere delle figure molto curate attraverso degli stampi che riportano dettagli accurati come sponsor, nomi dei calciatori e tanti altri particolari. Per quanto riguarda le regole, sono quelle tipiche del calcio. Noi vogliamo divertirci e giocare a calcio. Diciamo che il nostro scopo è assolutamente aggregativo”. Dunque per tutti gli amanti, nostalgici e semplici curiosi: rispolverate i calciatori in miniatura...in Accademia vi aspettano “in punta di dito”.
Contatti
Sito internet: accademiacdttaranto.jimdo.com
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Facebook: Accademia cdt Taranto
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