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La 1000 Miglia si ricolora di rossoblu dopo settant’anni

di Gabriele D'Argenzio

18.03.2020 21:49

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Da sempre la 1000 Miglia è la gara automobilistica stradale per eccellenza. La classica per antonomasia, la Freccia Rossa. Marchio d’eccellenza made in Italy. Lo è stata in passato, quando era una vera e propria gara di velocità su strada, lo è tutt’oggi con la sua rievocazione storica. Vetrina per costruttori e gentleman driver, che ha visto sfidarsi lungo le strade che collegavano Brescia a Roma, e Roma a Brescia, Ferrari, Bugatti, Osca, Maserati, Alfa Romeo, Porsche. E la partecipazione di piloti del calibro di Ascari, Fangio, Nuvolari, Moss, Villoresi…già, Villoresi che su Ferrari 340 America coupé Vignale, si aggiudicò l’edizione del 1951, coprendo i 1560 km di percorso in 12h50’, alla media di 121,822 Km/h. Numeri che chiariscono l’epicità della manifestazione ed il fascino, spesso funesto, che la stessa aveva su pubblico e piloti. Non a caso citiamo nello specifico proprio questo pilota e questa edizione. L’edizione del 1951 della Freccia Rossa vide la partecipazione di due equipaggi tarantini, rispettivamente classificati al 141° e al 167° posto sul traguardo di Brescia. Dal 1977, dopo l’interruzione avvenuta nel 1957 di tutte le gare motoristiche su strada, la manifestazione rivive la sua storia attraverso la sua rievocazione come gran classica del motorismo d’epoca. Gara di regolarità per auto storiche di livello e charme mondiale. La partecipazione è limitata alle vetture, prodotte non oltre il 1957, che avevano partecipato (o risultavano iscritte) alla corsa originale. Il percorso Brescia-Roma andata e ritorno ricalca, pur nelle sue varianti, quello della gara originale mantenendo costante il punto di partenza/arrivo in viale Venezia all'altezza dei giardini del Rebuffone. Elementi che ne hanno caratterizzato e mantenuto l’appeal nel tempo. Oggi per poter partecipare alla gara bisogna essere selezionati in un ristretto numero di “fortunati” che rispettino i requisiti per l’accettazione della domanda di iscrizione. Domande che spesso scalano interminabili liste d’attesa. Bene, tra i 400 equipaggi che prenderanno il via da Brescia il prossimo 13 maggio per dare vita alla XXXVIII edizione della classica per eccellenza, dopo settant’anni da quel 1951, anche un pilota tarantino. Il nostro portacolori Fabio Loperfido, già Campione Italiano di Regolarità Classica, navigato dall’amico toscano Simone Calosi, percorrerà i 1600 km 2020 a bordo di una Fiat 508 Coppa d’oro del 1935. Volto noto nel panorama motoristico italiano, Loperfido con le gare e con le sfide possiamo dire che è avvezzo. Già pilota di Kart, disciplina che lo ha sempre visto protagonista, ha poi spostato la sua attenzione alle auto storiche muovendo i primi passi nel settore come navigatore di piloti blasonati. Dopo la giusta gavetta il salto, passando dal sedile del copilota a quello del Driver. Prima con la Pro. Motor Sport Taranto e poi con il Classic Team Eberhard, il nostro Loperfido affina tecniche e feeling con vetture sempre più datate. Ovviamente la passione per la velocità resta e lo vede ricomparire qua e la in gare di slalom e di endurance kart, ma il sogno è li…sempre presente ad alimentare passione e sacrifici.

“E’ la realizzazione i un sogno reso possibile soprattutto da chi ha creduto e sostenuto questo progetto. La vetrina che la 1000 Miglia offre dal punto di vista mediatico è unica nel suo genere.”

“Riportare Taranto e la Puglia alla 1000 Miglia dopo settant’anni mi riempie di orgoglio e sarà sicuramente una sfida difficile.”

“ovviamente come prima partecipazione il primo obbiettivo sarà quello di calcare il red carpet finale di Brescia, con il passaggio sulla pedana finale. Finire una gara come questa è già un’impresa. Però la battaglia non ci spaventa. Alcuni dei Driver presenti sono gli stessi con i quali co diamo battaglia a suon di centesimi di secondo nelle gare del Campionato Italiano e nei grandi Eventi di specialità. Anche qui cercheremo di toglierci qualche soddisfazione cercando di tenere testa ai migliori specialisti della specialità.”

Queste le parole a caldo di Loperfido che, incrociando le dita affinché questo brutto momento di “crisi sanitaria” passi per l’italia e per il mondo intero, continua a prepararsi per vivere il suo sogno.

Da parte nostra l’augurio più grande che gli possiamo fare, e lo dico da esperto del settore, è che questa partecipazione non sia un traguardo ma una partenza, noi ovviamente saremo qui a fare il tifo per lui e a seguirlo il più possibile.

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