Punto D/H, Passaro: “Ragno e DI Costanzo top trainer in serie D”
Al termine della regular season e appena giunti i verdetti dei play off e dei play out di serie D, abbiamo
chiesto al noto consulente di Francavilla Fontana Angelo Passaro di esprimere pareri e considerazioni sui
valori espressi dal girone che, per opinione comune, è il più difficile della quarta serie calcistica nazionale.
- Passaro, sappiamo che, tra i tanti impegni in giro per l’Italia, è riuscito in stagione a dedicare attenzioni e spazio anche al campionato di serie D...
“Si, ho avuto l’opportunità di seguire diverse gare di serie D, relative in particolare al raggruppamento H, e
devo confermare di aver tratto spunti lavorativi interessanti”.
- Il Cerignola è finalmente approdato in serie C...
“Direi con pieno merito, con una rosa davvero importante per la categoria, composta da giocatori di
qualità, in particolare nel reparto avanzato. Trattasi di una piazza che meritava da tempo il professionismo,
per averlo recentemente sfiorato in più di un’occasione. Il tecnico Pazienza ha dimostrato di saper guidare
la squadra con equilibrio e personalità, riuscendo con maestria a tenere tutti uniti e sul pezzo, sino al
raggiungimento dell’obiettivo”.
- Alle sue spalle, attardate e sconsolate, squadre che erano partite con propositi ambiziosi...
“Forse il riferimento è al Bitonto e alla Casertana, costruite per un campionato di vertice e per giocarsi il
primato fino alla fine. Così non è stato. In effetti, le due compagini hanno deluso le attese della vigilia.
Ancora un dispiacere per una piazza importante come quella di Bitonto, nonostante la grande passione e gli
sforzi economici messi nuovamente in campo dalla proprietà”.
- Dalle squadre deludenti a quelle, per così dire, sorprendenti...
“Due formazioni su tutte, nel corso del campionato, hanno fatto cose molto, molto più che sorprendenti. Lo
straordinario secondo posto del Francavilla in Sinni, con la ciliegina della vittoria dei play off, e l’incredibile
salvezza ottenuta dal Brindisi sono risultati da annoverare alla stregua di autentiche imprese sportive.
Nicola Ragno in Basilicata ha vissuto una stagione ampiamente degna dei tanti successi conseguiti in
carriera, attraverso un gruppo coeso e ottimi meccanismi di gioco. Un esempio tangibile di come cultura del
lavoro ed entusiasmo possano spingere oltre i propri limiti. Allo stesso modo, vanno tessute tante lodi a
favore di Nello Di Costanzo. Il suo avvento e la perseveranza del presidente Arigliano sono stati
fondamentali nella strepitosa risalita in classifica del Brindisi. Il tecnico degli adriatici ha dotato la squadra di
un paio di sistemi di gioco funzionali, per elasticità, equilibrio e razionalità. Inoltre, ha saputo infondere
negli atleti uno spirito di corpo non comune; la maglia con la V sul petto è stata onorata da tutti gli effettivi,
come non accadeva da tempo”.
- Altre menzioni positive...
“Si, per la bella stagione del Fasano e per i meriti del suo tecnico Ciro Danucci. Un mister sagace, fresco di
panchina, ma con metodi e strategie vincenti”.
- Le salentine hanno globalmente un po' steccato...
“La Virtus Matino ha probabilmente pagato un po' lo scotto della nuova categoria, in ambito nazionale,
dopo la brillante cavalcata dei campionati vinti consecutivamente a livello regionale. Aggiungiamo che non
ha potuto disporre della disponibilità del proprio campo e questo sappiamo che valenza possa avere nel
calcio. Per la bella realtà della presidentessa Costantino sarà ora importante non disperdere quanto di
buono espresso nelle stagioni precedenti. L’annata del Nardò è stata fortemente condizionata
dall’emergenza epidemiologica, cioè da un fattore esterno e imprevedibile che, è bene ricordare, ha reso la
società del presidente Donadei la più penalizzata dell’intero girone. La permanenza è stata comunque
raggiunta, ma risultati e piazzamento in graduatoria sarebbero stati più soddisfacenti, data la qualità della
rosa. Per quanto attiene al Casarano, la sensazione è che qualcosa non abbia funzionato. Difficile esprimersi dall’esterno. Anche qui, l’obiettivo minimo della salvezza è stato centrato, ma era lecito attendersi di più da una squadra potenzialmente ben attrezzata”.
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