NOTIZIE, DAL CARTACEO AI SOCIAL NETWORK
Venerdì 16 gennaio 2015, alle ore 18.30 presso Palazzo Pantaleo - Taranto (Borgo antico)
Partner istituzionale
Assessorato alle Politiche giovanili e all’Associazionismo del Comune di Taranto, facente riferimento al Dott. Francesco Cosa
Partner privati:
Bari - Mediateca Regionale Pugliese
Taranto - Ordine degli Architetti - Libreria Gilgamesh - Labo Fumetto
Circolo Fotografico “Il Castello” - Sda Animazione
Associazione culturale “ERIS” - Smart Marketing (Mensile online di comunicazione).
Il Caffè Letterario “Cibo per la Mente”
Relatori:
D’Amico Daniele - Social Media Manager e collaboratore del Corriere delle Puglie e Sara Libera Mainieri - Presidente dell’Associazione culturale“Eris”.
Interverranno i giornalisti:
Matteo Schinaia - Direttore di TuttoSportTaranto.com
Raffaello Castellano – Direttore di Smart Marketing
Rosalba De Giorgi - Redattrice dell’emittente televisiva Studio 100 Greta Coppola – Ha collaborato con Cronache Tarantine, Blustar Tv, Radio Puglia
Giornalisti professionisti e pubblicisti, che seguono live su Twitter il confronto delle primarie del centrosinistra, o la conferenza stampa del Capo del Governo Matteo Renzi, blogger che lo commentano sui siti degli stessi giornali online. Social media manager che fanno veicolare le notizie. Solo questo banale cortocircuito la dice lunga su quanto social web e giornalismo online siano ormai un mondo solo, ma non è sempre stato così, anzi. Sembra ieri eppure dieci anni fa i giornalisti con un proprio blog si contavano quasi sulle dita di una mano e i blogger erano quasi un contropotere in nascita. Da allora, per fortuna, distinguere giornalisti e blogger (con ambizione giornalistica) è uno sport in voga solo tra “obsoleti dinosauri”, che si rifiutano di vedere come il mondo sia cambiato, probabilmente perché sono prossimi alla pensione e se lo possono permettere. Quasi tutti gli altri hanno capito che il social web fa bene al giornalismo e che il giornalismo può integrare e allargare l'orizzonte di blogger non professionisti che possono parlare a un pubblico più ampio, arricchendo il pluralismo delle opinioni. Ma soprattutto viene data importanza alla figura del Social Media Manager. Ci siamo arrivati, con pazienza, ma non si torna indietro e uno sguardo ai siti delle principali testate online lo testimonia. Da alcuni anni a questa parte i giornalisti italiani si sono “innamorati” di Twitter, Facebook, Google Plus, Instagram e YouTube - con un pò di ritardo rispetto ai loro colleghi esteri, bisogna dirlo - e la febbre è ancora alta, seppur non tutti abbiano le idee chiare su come usare i social e come gestirli in relazione alla propria funzione di giornalista. Molti di questi hanno saltato il blog o lo tengono nel cassetto per spolverarlo solo di tanto in tanto, ma è un peccato, alcuni ancora ora guardano con sospetto i social network. Da parte dei blogger della prima ora, complice l'avvento dei superblog Linkiesta, Lettera 43, Il Post, Il Fatto Quotidiano, Repubblica e recentemente Huffington Post Italia, la collaborazione con il mondo del giornalismo tradizionale in realtà non è più vista come il male, anzi. Negli ultimi mesi è cresciuto enormemente il numero di blogger con un blog attivo anche su una di queste testate, alle quali si sono aggiunti L'Espresso e L'Unità, con una campagna acquisti di talenti sul mercato delle idee espresse dalla “blogosfera” italiana da non sottovalutare. Uno sdoganamento frutto dei tempi cambiati. Dopo aver visto come i link vengono condivisi sui social network, meglio ancora se prodotti e diffusi da chi sui social network ci naviga tutti i giorni, i giornali online sono partiti alla conquista (del traffico) del social web, a colpi di campagne per aumentare i fan su Facebook o i follower su Twitter, con lanci speciali su Google Current o su Google+ e con lo spuntare di bottoni di condivisione in alto e in basso di ogni notizia. Il matrimonio tra giornalismo tradizionale, portato online, blogosfera e social network può dirsi quindi consumato? Purtroppo no e la ragione è evidente: il livello di competenza sui temi tecnologici all'interno delle redazioni web resta troppo basso, generando spesso articoli imprecisi e a volte imbarazzanti. Il pubblico attivo della rete è stato invitato al banchetto dell'informazione online, ma in un tavolo a parte. Cooptato il più delle volte per interesse e non per farsi contaminare. Comunque ad oggi è facile capire come la contaminazione delle idee sia già avvenuta, se non altro per chi tra i giornalisti della vecchia guardia ha capito che c'è solo da imparare a confrontarsi con chi partecipa all'ecosistema dell'informazione fuori dalle redazioni. I lettori più attenti e attivi lo hanno capito da tempo. L’auspicio è quello di farlo intendere agli editori.
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