Taranto Calcio, De Molfetta: “Ci sono e ci sono state manifestazioni d’interesse per rilevare il Club”
Intervista al presidente dell’Aps Taras 706 a.c. socia di minoranza della società
A cura di Enrico Losito
In un momento estremamente delicato per la sopravvivenza stessa del Club rossoblu con il presidente Massimo Giove dimissionario ma ancora proprietario del pacchetto di maggioranza della Società attraverso la sua famiglia, abbiamo ascoltato Rodolfo De Molfetta, presidente dell’A.p.s. Taras 706 a.c. che è socia fondatrice e detentrice di quote del Taranto.
Sta passando un messaggio davvero inquietante da parte dell’attuale proprietà del Taranto, sembra che nessuno sia interessato a rilevare la Società. Qual è la situazione attuale del Club, ci sono reali manifestazioni d’interesse per rilevare il pacchetto di maggioranza del Taranto?
“Assolutamente si, ci sono e ci sono stati contatti e manifestazioni d’interesse; del resto il Taranto è una realtà appetibile per tante ragioni. Non è la prima volta che siamo stati avvicinati anche quando non c’era un disimpegno formale da parte del presidente. Sicuramente l’aspetto importante da sottolineare è questo: come Taras possiamo solo veicolare l’interesse da parte di realtà imprenditoriali e cordate verso il diggì Lucchesi e il presidente Giove. Possiamo curare la fase iniziale di queste entità che ci chiedono informazioni e suggerimenti però non seguiamo i successivi ed eventuali sviluppi della trattativa in quanto è privata. In questa fase è importante sottolineare che il fattore tempo è determinante e la necessità da parte dei potenziali compratori di valutare il Club richiede del tempo, non sono attività che possono essere svolte in un paio di giorni”
Un tuo parere sulla vicenda stadio Iacovone con i rossoblu che saranno costretti ad emigrare altrove. Che soluzione avresti considerando che il “trasferimento” a Castel di Sangro sarebbe un grave problema?
“Noi vogliamo scongiurare l’ipotesi della sede fuori regione, le strade percorribili sono Brindisi o Francavilla Fontana, oltre all’eventuale disponibilità futura di impianti come quello di Massafra. Sicuramente in tale senso sarà necessaria la sinergia tra la nuova società che subentrerà e le amministrazioni locali dei paesi interessati. Non vediamo al momento strade alternative”
Hai avuto contratti con il presidente Massimo Giove e il diggì Fabrizio Lucchesi per comprendere quale sia la strategia di sopravvivenza in questo momento delicato?
“Non ho sentito il presidente Giove ma il direttore Lucchesi com’è giusto che sia in qualità del presidente della Taras. Ci siamo sentiti per presentarci e c’è stata una chiacchierata proficua nella quale la Taras ha espresso la sua totale disponibilità e supporto alla cessione del Club e alla possibilità di veicolare qualsiasi forma di contatto per nuovi imprenditori interessati a rilevare la Società. Lucchesi mi ha spiegato qual è il suo ruolo cioè quello di “traghettatore” verso la vendita del Taranto. Il direttore mi ha presentato il piano industriale della Società che seppure corretto dal punto di vista della sostenibilità del club non è attuabile dal nostro punto di vista soprattutto perché il campionato inizia tra 10 giorni quindi pensare di proseguire con botteghino-incassi e sponsor non è pensabile”
Come può “autosostenenersi” il Taranto senza gli incassi dello stadio e con gli sponsor che latitano?
“Sono scettico, lo ribadisco, su un piano industriale che si basa su minutaggio, incassi e sponsor. Il minutaggio lo puoi incassare ma portare avanti un progetto con una squadra di ragazzini diventa complicato, mi chiedo quali sponsor potrebbero avvicinarsi con una squadra senza seguito della tifoseria e gli incassi senza stadio?! Purtroppo è un piano industriale che reputo dai piedi d’argilla”
A parte la volontà esplicata ufficialmente dal presidente Giove, credi ci sia una reale volontà di cedere oppure è solo una “mossa” su una “scacchiera”?
“Ti rispondo con una domanda: se fosse un bluff perché ritardare il pagamento e farlo solo qualche giorno fa lasciando che la squadra si sgretoli in questa maniera?! Credo sia arrivato il momento che il passaggio di proprietà sia auspicabile per il futuro stesso del Club”
I tifosi si mobilitano con la manifestazione di protesta organizzata dai gruppi organizzati della Curva Nord, un tuo pensiero?
“Come Taras riteniamo importantissima la manifestazione che sia pacifica e costruttiva in grado di esprimere un dissenso garbato e civile. Questa manifestazione evidenzia come il rapporto tra il dimissionario socio di maggioranza e il popolo rossoblu sia ai minimi storici, la distanza tra le parti è ormai incolmabile e serve un cambio societario che dia nuova linfa al tifo tarantino”
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