Canoa

La seconda vita sportiva di Daniele Nasole: ora sogna le olimpiadi con la paracanoa

Il 34enne tarantino ha sconfitto un carcinoma germinale mediastinico con metastasi ossee: ora è tra le stelle della Canoa Club Ferrara. Sabato parteciperà al campionato italiano paracanoa categoria "discesa classica"

https://www.buonocuntosrl.it/

Daniele Nasole, un guerriero tarantino... in canoaUn autentico guerriero, che ha sconfitto l'avversario più temibile con grinta, determinazione e sorrisi. Daniele Nasole, tarantino di 34 anni, sta vivendo una seconda vita sportiva con la Canoa Club Ferrara, che gli ha dato una seconda possibilità dopo un brutto stop che gli poteva costare caro.

Esattamente due anni fa, infatti, a Daniele è stato diagnosticato un carcinoma germinale mediastinico con metastasi ossee, che gli ha compromesso diverse ossa e costretto a lunghe sedute di chemioterapia. Ma la forza di volontà di Daniele, a cui ha dato linfa vitale anche l'amore della sua fidanzata Ylenia Galasso e della sua famiglia, ha avuto la meglio sulla malattia e, ad aprile del 2016, è giunta la notizia della "pagaiata vincente".

Metafora quantomai azzeccata, quella della canoa. Perché Daniele, sin dall'età di 13 anni, ha praticamente vissuto per questo sport. Dal 1996 è stato tesserato con la Lega Navale allenata da Gianni Romanazzi, poi gli sviluppi professionali che l'hanno portato lontano dalla città di mare, senza però mai fargli perdere la voglia di primeggiare in una disciplina che ha amato sin da subito. Così, superata la malattia, Daniele ha ripreso gli allenamenti per cercare gradualmente di tornare ad essere autosufficiente. Un po' di nuoto e palestra da aprile di quest'anno e soprattutto voglia di rimettersi in discussione. 

Da agosto Daniele fa parte del Club Ferrara e, soltanto pochi giorni dopo la ripresa, riceve una telefonata dalla presidentessa del Comitato Paralimpico dell'Emilia Romagna Melissa Milani che, impressionata dagli allenamenti, palesa la volontà di realizzare un progetto con lui ed altri due atleti per portarli a Tokio, per le paraolimpiadi 2020, disciplina paracanoa.

La paracanoa è la canoa olimpica per gli atleti con disabilità fisica e prevede l'uso o di un kayak (K1) o di una canoa con galleggiante di supporto (va'a). Le specialità si dividono in base alla disabilità: KL1-KL2-KL3. La classificazione è per disabilità decrescente (ad esempio, la KL1 è per gli atleti che non hanno funzione del tronco e delle gambe). Per il va'a esiste VL1-VL2-VL3. Daniele è un KL3.

"Sono cresciuto pagaiando - racconta Daniele - dal lontano 1996 fino alla malattia ho saputo fare solo quello! La malattia più brutta, il cancro, ha provato a fermarmi in tutti i modi... mi ha mangiato le ossa, mi ha fatto stare male con la terapia ma, ora che ho vinto io, ho deciso di conquistare quel sogno che fin da bambino era nel cassetto. I più sentiti ringraziamenti vanno agli "angeli" di Sestri Levante, Genova e Milano per la loro professionalità e umanità. E ovviamente a tutti gli amici e parenti che mi sono vicini ed in particolare alla donna della mia vita Ylenia".

Dopo gli ottimi risultati ottenuti nei campionati italiani categoria velocità disputatisi tra il 15 e il 17 settembre all’Idroscalo di Milano, sabato a Mestre nuova avventura con la categoria "discesa classica". Daniele è già pronto per stupire e... per stupirsi.

Commenti

Taranto. Mercato: l’”affaire” portiere e la bella gioventù
Palmieri: "Contro il Racale serve una vittoria"