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Isola di San Pietro, barca contro gli scogli: soccorso un diportista dalla Guardia Costiera

21.08.2017 15:09

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Stava davvero per trasformarsi in una tragedia una brutta disavventura vissuta nel pomeriggio di ieri da un diportista  che a bordo del proprio natante da diporto stava effettuando pesca sportiva nei pressi dell’Isola di San Pietro.

Ancorata infatti l’unità nei pressi dell’Isola di San Pietro, mentre il diportista, un uomo  di 62 anni, era intento ad effettuare pesca con la lenza, l’amo della lenza si sarebbe impigliato nell’elica del motore.

Nel tentativo di liberare l’amo, il soggetto si sarebbe tuffato in acqua, ma il tentativo posto in essere si è rivelato più complicato del previsto, impegnando per parecchio tempo il soggetto in un considerevole sforzo.

Sfortuna ha voluto che nel corso dell’operazione di che trattasi un repentino aumento del moto ondoso abbia fatto arare l’ancora dell’unità che così ha proseguito la sua navigazione  alla deriva verso gli scogli.

Il malcapitato ha così cercato più volte di risalire a bordo del mezzo per tentare di impedire l’impatto con gli scogli, ma lo sforzo prolungato effettuato in acqua, complice anche la corporatura molto robusta del soggetto, lo aveva completamente sfinito privandolo di ogni forza.

E’ così che il diportista ormai sfinito ha iniziato a bere molta acqua ed ha avvertito un grave malore.

A questo punto solo la fortuna ha voluto che  un altro diportista, che si trovava in transito nella stessa zona, a bordo del proprio  gommone,  si accorgesse dell’accaduto inviando immediatamente una richiesta di soccorso tramite numero 1530 alla sala operativa della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Taranto, salvandogli di fatto la vita.

Immediatamente partita la motovedetta SAR CP 840 e dirottata sul posto un’altra motovedetta CP 264 già in navigazione per pattugliamento, le stesse raggiungevano in pochi minuti il malcapitato,  ed un membro dell’equipaggio, al fine di soccorrere il diportista, non esitava a tuffarsi in acqua per aiutare il soggetto che oramai privo di forze era in procinto di annegare.

L’operazione di recupero a bordo del malcapitato richiedeva l’intervento di diversi militari presenti a bordo delle due motovedette intervenute, sino a che gli stessi non riuscivano a recuperare il soggetto ormai in stato di semi coscienza, trasportandolo con ogni urgenza presso la calata 1 del porto di Taranto ove una autoambulanza del 118, preallertata da questa Sala operativa, lo prendeva in consegna per il successivo trasferimento al locale ospedale civile.

L’unità da diporto nel frattempo finita contro gli scogli dell’Isola di San Pietro, veniva recuperata dagli ormeggiatori del porto di Taranto e rimorchiata presso la Lega navale di Taranto.

A parte l’episodio ora accennato, anche nel corso dell’appena trascorso fine settimana, molto impegnativa è risultata l’attività di vigilanza e controllo condotta via mare e via terra dal personale e mezzi della Capitaneria di porto Guardia Costiera di Taranto lungo tutto il litorale di giurisdizione, con diversi verbali redatti soprattutto nei confronti di diportisti per violazione delle norme sulla sicurezza della navigazione, prima fra tutte quella che vieta alle unità di avvicinarsi alla costa, invadendo la fascia riservata alla balneazione che si ricorda essere di 200 metri dalle spiagge e scogliere e 100 metri dagli scogli a picco sul mare.

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