LA STORIA DI TARANTO / 22a PUNTATA - TARANTO NAPOLEONICA PARTE II
La seconda parte della "Taranto Napoleonica"
La situazione generatasi in tutto il Mezzogiorno non va a genio a Napoleone, sempre più deciso a muovere guerra contro re Ferdinando. Solo il sacrosanto intervento di terzi ha il potere d' impedire lo scoppio di un ulteriore inutile conflitto. Anzi, la diplomazia prevale su ogni logica espansionistica e politica dando luogo ad una serie di compromessi. In mezzo a questi interessi viene risucchiata anche Taranto.
I Borboni, infatti, cedono -seppur malvolentieri- momentaneamente la città a Napoleone, affinchè la stessa funga da avamposto sul Mediterraneo in chiave anti-inglese. I lavori di fortificazione dell'abitato avvengono sotto gli occhi del generale Soult (in qualità rappresentante dell'Imperatore) ed un folto numero di soldati s'accampa proprio all'interno dello stesso creando disordine e malumori nella comunità. E' il 1801. Firmato un accordo di pace con i rivali inglesi, per la Francia giunge il momento di abbandonare le terre meridionali (di riflesso anche Taranto) a favore dei reali borbonici. Nemmeno il tempo di risistemare le cose che tra i due contendenti stranieri del Mediterraneo riprendono le ostilità (1803), con conseguente coinvolgimento della nostra città. Questa volta gli eventi raggiungono il livello massimo di esasperazione, ingenerando rabbia e, nel contempo, timore per la scomoda presenza dei 'milites' d'Oltralpe (ancor più massiccia). Se è vero che tra Tarantini e Francesi non vi è una reciproca simpatia, tuttavia -stando alle parole di storiografi tendenti ad ideali illuminati-, la nuova ondata napoleonica, oltre ad odio e tedio, sembra portare con sè qualche ventata di novità. Anzitutto viene modificato in parte l'assetto urbano, ridimensionata la feudalità ed, in ultimo il luogo, è inferto un duro colpo al clero con la soppressione di alcuni ordini religiosi e l' indegna occupazione per fini militari di conventi e strutture destinate al culto. Terminato il duello a distanza tra le due sponde della Manica, il ritorno alla normalità è imminente. Napoli e i suoi territori passano nelle mani di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone. A lui, peraltro, l'onore di far visita a Taranto e constatare le problematiche attinenti all'assetto urbano ed al porto.
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