Serie D gir. H: gli ionici non sfruttano i ko di Nardò e Virtus Francavilla e perdono posizioni

Il Taranto, nella trasferta laziale contro il Serpentara, esce dallo stadio “le Rose” di Genezzano con un solo punto al seguito che porta con sé unicamente amarezza. L’occasione di ridurre la distanza che separa i rossoblù dal vertice si è presentata ma prontamente è stata sprecata dagli ionici che si vedono inoltre superare dalle altre avversarie nella competizione. Un pareggio però giusto, nonostante alcune opportunità limpide che non sono state realizzate nel finale di gara, poiché i ragazzi di mister Campilongo hanno disputato una partita sottotono e con pochi spunti in cui i limiti individuali di alcuni protagonisti sono sempre ben evidenti. Il merito va anche ai padroni di casa che hanno saputo impostare un buon gioco, soprattutto a livello difensivo, la cui pecca è la scarsa qualità che incombe nel reparto offensivo e che non permette alla formazione di conquistare la vittoria.

Un Virtus Francavilla propositivo viene colpito e affondato dal Torrecuso sebbene la superiorità dimostrata in campo. I biancoazzurri hanno dominato la gara creando successioni di azioni pericolose che sono state domate da un avversario che, con grinta e sacrificio, ha saputo arrestare la corsa lasciando pochi spazi ai padroni di casa approfittando di un rigore concesso alla fine della seconda frazione di gioco per rendere il ben servito ai pugliesi. Doveva essere il turno del riscatto per il Nardò, il ritorno alla vittoria che è stato decisamente oscurato dalla rimonta del Pomigliano. I granata si sono subito resi protagonisti della sfida portandosi in vantaggio di ben due reti sugli antagonisti ma qualcosa nel secondo tempo è cambiato e la compagine napoletana con orgoglio e dignità ha dato una lezione, con il rovesciamento del risultato in venti minuti, agli uomini di mister Ragno che non hanno più saputo reagire.

Uno strepitoso Francavilla in Sinni surclassa nel derby il Potenza rifilando quattro gol grazie anche alla tripletta del miglior giocatore in campo, Aleksic. I sinnici hanno gestito una partita con carattere, forza e qualità tattica che hanno messo in grave difficoltà la formazione del tecnico Marra il cui ogni tentativo di organizzazione è stato abbattuto. L’Unicusano Fondi cala il poker all’Aprilia e raggiunge, oltre le tre vittorie consecutive, quota 27 a soli due punti dalla capolista. Le due avversarie si sono date battaglia in campo mettendo in scena un match ricco di emozioni in cui i biancocelesti non hanno nulla da recriminarsi.

Trionfo importante contro la Turris per il Bisceglie che, nonostante le varie difficoltà che l’attanagliano a livello societario, ha donato una grande prova al proprio pubblico. I nerazzurri hanno spinto sull’accelerato sin dall’inizio della gara e non l’hanno più lasciato, innanzitutto dal punto di vista del dominio territoriale, non lasciando alcun tentativo ai corallini di gestire il gioco. Il derby andato in scena al “Miramare” tra Manfredonia e San Severo si colora di giallogranata: sfida che non brilla così come i biancoazzurri, irriconoscibili sul rettangolo verde, che sbagliano tanto e servono volontariamente il successo ai propri avversari che prendono al volo l’opportunità.

Incredibile disfatta per il Picerno allo stadio “Curcio” contro l’Isola Liri in uno scontro pirotecnico che ha visto il fanalino di cosa del girone comandare il gioco per tutta la durata del primo tempo. Nella ripresa però qualcosa non va e la formazione protagonista dei primi 45’ si perde improvvisamente, soprattutto dopo l’espulsione di Itri, lasciando così agli ospiti il vantaggio di gestire la manovra aggiudicandosi la vittoria. Il Gallipoli ci ricasca e questa volta nel comunale “Progreditur” contro il Marcianise: i giallorossi non hanno condotto al meglio la partita dimostrando l’inferiorità rispetto ai rivali svelatisi più determinati e pronti a sfruttare le chance fondamentali che gli si sono presentate a differenza dei salentini che hanno sprecato la possibilità di portarsi in parità con il rigore sbagliato e che probabilmente avrebbe pilotato la sfida in un’altra direzione.

Maria Grassi