MAIURI IN ESCLUSIVA A TST: 'RISPETTIAMO TUTTI MA NON TEMIAMO NESSUNO'
In esclusiva al nostro portale, il tecnico del Taranto fa il punto sulla preparazione in vista dei primi impegni ufficiali: 'Sta andando bene, anche se ancora tante cose vanno perfezionate e sappiamo che non c'è molto tempo a disposizione. Sul mercato? Aspettiamo un paio di under insieme a una punta senior per completare la squadra'
E' terminata la prima fase della preparazione ed è iniziata la seconda allo Iacovone. Facciamo il punto della situazione? “Sta andando bene, sono contento dell'applicazione che ci mette la squadra in ogni cosa. Questo è un buon viatico. Tra l'altro i calciatori sono diventati un buon gruppo. Stiamo cercando di diventare squadra il più in fretta possibile. Ancora tante cose vanno perfezionate e sappiamo che non c'è molto tempo a disposizione. Dobbiamo essere inizialmente pratici e crescere con l'approssimarsi delle difficoltà che fanno crescere le squadre”
Tra poco più di una settimana ci sarà il primo test ufficiale in Coppa Italia. Che Taranto vedremo all'opera? “Mi auguro già un buon Taranto che abbia ben chiare nella testa le situazioni di gioco sulle quali abbiamo lavorato. Sono certo che la mia squadra darà tutto in campo perchè quando si gioca per Taranto e per il Taranto...non bisogna scherzare!!!
Parliamo dell'inizio del campionato. Le prime giornate potrebbero rappresentare degli impegni probanti per la tua squadra. Capiremo da subito quali sono gli obiettivi dei rossoblu? “Le prime sei gare sono difficili perchè incontriamo quattro compagini costruite per obiettivi importanti. Mi riferisco a Manfredonia, Bisceglie, Brindisi e Turris senza nulla togliere a Mariano Keller e Real Hyria. Queste ultime due non sono assolutamente da sottovalutare anche alla luce della struttura societaria che hanno alle spalle. Del Real Hyria conosco il presidente Gaglione che in serie D costruisce formazioni importanti. Noi possiamo già capire di che pasta siamo fatti anche se i campionati sono lunghi. Dobbiamo essere protagonisti e dimostrare di essere da Taranto. Ovviamente tra il dire e il fare ci sta di mezzo il campo. Rispettiamo tutti ma non temiamo nessuno. Abbiamo voglia di disputare la migliore stagione possibile. A me non piace fare il presuntuoso, ma sarebbe un peccato non portare avanti una campionato importante in questa piazza importantissima”
Capitolo mercato. Servono ancora un paio di under. C'è qualche difficoltà a reperirli, questo è dovuto alle caratteristiche che tu chiedi o ci sono altre problematiche? “No, per quanto concerne le caratteristiche in quanto abbiamo individuato quelli che fanno al caso nostro. Qualche problema è sorto con alcune società d'appartenenza di questi ragazzi: la parola data è stata rimangiata. Altri giovani hanno aspettative di Lega Pro...sono anche da capire. Magari bisognerebbe spiegare a questi ragazzi che, per i parametri di crescita di un atleta, è meglio fare la D a Taranto e non la Lega Pro altrove. Qui ti fa crescere la gente, altrimenti non riesci neanche ad entrare in campo. Aspettiamo un paio di under insieme a una punta senior per completare la squadra”
A proposito di punte, potrebbe arrivare un altro nome importante. Non credi che avere tanti giocatori “ingombranti” in attacco possa creare, durante il campionato, qualche malumore a chi starà fuori? “Non penso. Abbiamo parlato tanto già dal primo giorno: se si vuole costruire qualcosa d'importante bisogna rendersi tutti utili e di conseguenza tutti indispensabili. E' chiaro che chi starà fuori dovrà dimostrare di essere all'altezza di scendere in campo. Non certo con le chiacchiere e i comportamenti stupidi ma mettendo seriamente in difficoltà il sottoscritto con un atteggiamento propositivo. Del resto il campionato è lungo e ci sarà spazio per tutti. Bisogna accettare la concorrenza e non soffrirla. In buona sostanza deve essere uno stimolo di crescita, questo dico sempre alla squadra. Si dice che l'anima del commercio è la concorrenza, io dico che deve essere così anche per una squadra. Bisogna gestire tutto con intelligenza. Io non ho alcun tipo di pregiudizio, dunque nei cicli stagionali potrebbe capitare ad un calciatore di entrare e non uscire più dalla squadra. Penso sempre di utilizzare tutti gli elementi a disposizione nel migliore dei modi. In passato ho allenato formazioni in cui c'erano quattro difensori centrali over. L'anno scorso nella Casertana avevo quattro centrocampisti centrali grandi, tutti vincitori dei campionati precedenti, eppure ne facevo giocare uno solo con un under affianco. Uno andava in panchina e due in tribuna. Malgrado questo tutti si sono comportati bene e quando hanno avuto spazio lo hanno sfruttato a dovere. Tra l'altro sono rimasto in ottimi rapporti con loro sia umani che professionali. L'importante è essere leali”
Hai nominato la Casertana. Di primo acchito ti vengono in mente dei bei ricordi e/o un minimo di rammarico per non essere rimasto in Campania? “Rammarico no...assolutamente. Di sicuro bei ricordi. Un rapporto splendido con la Città. Non me ne vogliano i tarantini visto che c'è un'eterna rivalità tra le due tifoserie. Sono stato bene li. C'è stato invece un rapporto difficile e controverso con la società anche se ci siamo sempre detti le cose in faccia. Mi fa piacere che dopo 18 anni sono tornati nel calcio professionistico. La squadra è riuscita a superare le enormi difficoltà quotidiane. Mi auguro che il Taranto possa ritrovarsi il prossimo anno con la Casertana in Lega Pro. Adesso però a me interessa solo il Taranto ed ho una grandissima voglia di fare bene. Questa per me è una grandissima responsabilità. Devo essere in grado di gestire al meglio le energie mentali rendendole positive. Per questo ho bisogno dell'aiuto della squadra, dei miei collaboratori e di tutto l'ambiente che mi circonda. L'ambiente propizio lo si può ottenere con i risultati positivi...dunque spero di dare al più presto la parola al campo”
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