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Convegno internazionale di Studi sulla Magna Grecia: Confindustria dice sì alla conferenza dei servizi

20.09.2017 21:19

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Convegno internazionale di Studi sulla Magna Grecia: Confindustria dice sì alla conferenza dei servizi purché si discuta attorno ad un progetto che esca dai limiti temporali dell’evento strutturandosi in un arco di tempo più ampio e un maggiore radicamento sul territorio.

Istituire per il Convegno della Magna Grecia un’apposita conferenza dei servizi aperta ad enti ed associazioni del territorio: l’appello lanciato nei giorni scorsi dal Presidente dell’Isamg  (Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia) Aldo Siciliano,  arriva, come già accaduto in passato, a pochi giorni dall’avvio della 57ma edizione di uno degli eventi più longevi della storia della città.

E’ un copione che purtroppo si ripete: come assicurare continuità ad un convegno che è pregevole testimonianza di un’identità culturale che affonda le sue radici in  una storia millenaria e come evitare che, dopo ben 57 anni, si perda a causa di problemi contingenti, per lo più logistici, e assenza generale di programmazione.

 

Confindustria Taranto accoglie appieno la proposta del prof. Siciliano: va bene la conferenza dei servizi, purché si discuta attorno ad un progetto che esca dai limiti temporali dell’evento strutturandosi in un arco di tempo più ampio e con maggiori ricadute sul territorio, sulla falsa riga di manifestazioni di respiro internazionale come, senza andare troppo lontano, il Festival della Valle d’Itria.

Pur in apparenza paradossale, parlare di mancata interazione della città con un evento che ha già da tempo bissato il traguardo del mezzo secolo è in realtà una verità tangibile: il Convegno della Magna Grecia appare ancora adesso come una ricorrenza a sé stante.

 

Oggi, le condizioni per voltare pagina ci sono tutte: il rilancio del Museo Archeologico e del Castello Aragonese; il lento ma graduale risveglio della città vecchia ed una sempre maggiore interazione dell’Università con la città costituiscono il terreno più fertile affinché l’appuntamento annuale con la nostra Storia non si “limiti” a tre giorni di studi e possa uscire dalle logiche imposte dal calendario. Fondamentale, come sempre in questo come in altri casi, sarà la volontà e l’impegno di tutti, enti ed associazioni a vario titolo coinvolti.

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