Il karate italiano da' spettacolo all'Open di Parigi
a cura di Chiara Rizzo
La ventesima edizione degli Open di Parigi ha aperto ufficialmente la Premier League 2016 di Karate, il massimo circuito mondiale dell’arte marziale giapponese. Lo Stadio Pierre de Coubertin di Parigi, luogo mitico per il karate francese ed internazionale, è stato il teatro di uno spettacolo di altissima qualità nei giorni da venerdì 22 a domenica 24 gennaio, dove più di 1000 atleti provenienti da 75 Paesi di tutto il mondo si sono fronteggiati in questa prestigiosissima gara.
Anche quest’anno l’Italia ha presentato una rosa di nomi eccellenti, dando spazio molto ai giovani in entrambe le specialità:
Per il Kumitè, ovvero il combattimento, sul tatami sono saliti alcuni dei migliori atleti della nazionale italiana come Laura Pasqua, Silvia Semeraro e Luigi Busà che ha vinto 5 incontri con 18 punti fatti e solo 4 subiti e ha ottenuto uno splendido argento contro Thomas Scott (Usa) nella categoria 75kg; Angelo Crescenzo nei 60 kg maschili che ha vinto 4 incontri con 14 punti fatti e 1 solo subito, in finale di poule ha perso per 2 a 0 con l’azerbaigiano Farzalivev ma si rifà nella finale per il 3° posto con lo statunitense Alharbi vincendo per 8 a 0 aggiudicandosi cosi una prestigiosa medaglia di bronzo. La giovanissima Silvia Sassano, la grande “scoperta” di questi Open, nella cat. 50 kg femminile, ha vinto 4 incontri mettendo a segno 15 punti e subendone solo 4, in finale però ha probabilmente pagato l'inesperienza perchè non è riuscita a dare tutto il meglio di sé ed è stata battuta dall’esperta e matura francese Alexandra Recchia.
Per il Kata, che ricordiamo significa “forma”, una serie di movimenti preordinati e codificati che rappresentano varie tecniche e tattiche di combattimento evidenziandone i principi e le opportunità di esecuzione, una sorta di combattimento immaginario eseguito da un singolo o in squadra, si sono presentati giovani atleti come Francesca Reale, Terryana D’Onofrio, il brindisino Samuel Stea, Andrea Varri, Busato Mattia, Alfredo Tocco e Iodice Alessandro ( l’unico nella categoria maschile ad essere arrivato in semifinale di poule), senza dimenticare le pluri campionesse Michela Pezzetti, Viviana Bottaro e Sara Battaglia. Dopo il bronzo conquistato da quest’ultima, atleta della polizia e della nazionale, purtroppo sconfitta dalla Shimizu, del Giappone, che ha guadagnato il secondo posto nel medagliere di questi Open, subito dopo i padroni di casa, con ben 16 medaglie, le nostre ragazze hanno stregato proprio tutti.
Stupenda la loro prova in finale con la nazionale francese. Hanno eseguito il “paiku”, termine di origine cinese che significa “Tigre Nera”, in maniera superlativa sia dal punto di vista tecnico che interpretativo; la loro eleganza e grinta si è notata anche nel bunkai (per i non addetti è l’applicazione di ciò che avviene nei kata) spettacolare, realistico e innovativo conquistando così una meritatissima medaglia d'oro che ha fatto appassionare e gioire tutti gli spettatori sugli spalti, francesi compresi.
Qui di seguito il video della loro prova https://www.facebook.com/karatejornal/videos/vb.1102641209748800/1148342241845363/?type=2&theater
Il karate è sempre stato uno “sport” (sempre meglio chiamarla disciplina per rispetto e correttezza) poco seguito dai media, ma molto apprezzato dai praticanti che lo seguono anche solo via streaming, regala, soprattutto a noi italiani, visti i risultati della nostra nazionale negli ultimi 10 anni, emozioni, soddisfazioni e tanta adrenalina.
Un’arte marziale antica, elegante e nobile che anche qui nella nostra bella città viene praticata nelle varie palestre che insegnano a grandi e piccini disciplina, tecnica, forza e determinazione; quindi perché non provare?
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