Nicola Dionisio a TST: 'Vi elenco tutti i motivi per cui non si dovrebbe tornare a giocare'
'Il Taranto? La vera sorpresa in negativo della stagione...'
Il campionato di serie D/H è fermo, ormai, da circa un mese e mezzo vista l'emergenza in Italia legata al Coronavirus che negli ultimi giorni sta registrando dei buoni miglioramenti. Nonostante ciò, per il ds del Brindisi Nicola Dionisio è impensabile tornare in campo da maggio per una serie di motivi che spiega a Tutto Sport Taranto: "Innanzitutto bisogna dividere il calcio in due categorie: quella dei professionisti e quella dei dilettanti. Sulla ripresa dei campionati dei primi non metto bocca visto che sono un mondo a parte e ci sono interessi enormi. Per quanto riguarda la serie D la situazione è diversa e non ci sarebbero le condizioni per ripartire tra un mese e mezzo visto che non ci sarebbero, per tutte le squadre, i mezzi per sanificare ogni cosa, fare tamponi in modo frequente ed esami particolari per tutti. Poi, comunque, si giocherebbe a porte chiuse e sarebbe un altro problema visto che per organizzare una gara servono parecchi soldi dato che si effettuano trasferte lunghe e costose. La maggior parte dei presidenti, in questo momento, stanno pensando alle proprie aziende che sono chiuse da circa tre settimane. Molti atleti, poi, tornando in campo tra qualche settimana, visto il poco tempo per fare allenamento rischierebbero seri infortuni muscolari che potrebbero compromettere il proprio mercato in vista della stagione 2020-21. Altro aspetto da non tralasciare è il fatto che le squadre di serie D sono composte da tanti under che non credo i propri genitori farebbero ritornare alle basi per soli due mesi e in un periodo così particolare. Poi, esiste il problema degli stranieri: molti di loro sono a casa nei propri paesi e non tornerebbero per giocare. Molte società, inoltre, non hanno staff medici completi o adeguati per affrontare i prossimi mesi. Insomma, è difficile prendersi una responsabilità del genere nei confronti di giovani atleti: il momento storico è particolare. Ora non bisognerebbe pensare a giocare...".
IL BRINDISI: "Ogni tanto sento qualcuno e, onestamente, non saprei come ripartire. Se si dovesse ammalare qualche ragazzo ci sarebbero delle responsabilità civili e penali: il problema bisogna crearselo. Non so cosa potrà decidere la proprietà per quanto riguarda la probabile ripresa".
IL CAMPIONATO: "Anche quest'anno il gruppo H della serie D si è dimostrato competitivo e la differenza tra le squadre è stata minima. Anche il Brindisi, se avesse avuto degli attaccanti come Patierno e Lattanzio si sarebbe potuto trovare in alta classifica. La differenza qui la fanno proprio gli attaccanti: se una compagine ne ha un paio da venti gol allora le probabilità di far bene sono altissime. Nel complesso ho visto tutte squadre organizzate".
IL TARANTO: "Purtroppo, il Taranto quest'anno è stato la grande delusione. Mi aspettavo grandi cose visti gli enormi investimenti fatti dal Presidente. La ritengo la versa sorpresa in negativo: per gli acquisti fatti in estate doveva vincere il campionato. Sulla carta era più forte del Foggia che è partito in ritardo. Mi dispiace tanto perchè quella ionica è una piazza che non merita questa categoria. Taranto ha una storia, un gran tifo, un blasone importante, uno stadio d'altre seri e un gran bacino d'utenza. Non riesco a capire come mai questa squadra, negli anni, non riesca più a decollare".
IL CALCIO DEL SUD: "Al sud e in Puglia ci sono piazze prestigiose e affascinanti in cui si può fare calcio vero. Senza offesa per nessuno tra queste c'è il Casarano che ha una grande organizzazione. Nel sud Italia, anche in categorie inferiori basta inanellare qualche risultato positivo che allo stadio si assiepano tantissimi supporters".
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