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STRAORDINARIO RINVENIMENTO NEL CUORE DI TARANTO

26.02.2014 22:31

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di Aldo Simonetti

Nella tarda mattinata la notizia diviene di dominio pubblico, dapprima per mezzo dei social e, successivamente, mediante i classici organi di stampa. Un pezzo di necropoli rivede la luce a distanza di chissà quanti anni. Inizia così la solita girandola di ipotesi, alcune delle quali campate in aria e del tutto prive di fondamento. Una fonte riferisce di 'tombe etrusche', benchè a priori risulti incomprensibile il nesso tra Taranto e la gloriosa civiltà dell'Italia centrale.

Ad ogni modo, l' aliquid novi in città è il ritrovamento di queste particolari sepolture -poste a poco più di un metro di profondità!- in via Temenide, nel tratto compreso tra le vie Mazzini e Oberdan. Una scoperta del tutto casuale, fatta da un paio di operai della Telecom, intenti nelle prime ore del mattino ad effettuarvi dei lavori di scavo finalizzati al potenziamento della fibra ottica. L'area (che fa da spartiacque tra il Borgo e il rione Tre Carrare), d'altra parte, non risulta nuova a questo tipo di rivelazioni.

Avvertita la Soprintendenza, vi accorrono gli operatori del Museion, società specializzata in scavi archeologici. Poco più tardi, un' altra strabiliante sorpresa: il rinvenimento di uno scheletro in discreto stato di conservazione. 

Decidiamo, pertanto, di recarci sul luogo del ritrovamento, al fine di appurare la reale entità della sua decantata magnificenza. Sono le 18.30. Un sottile nastro semi-logorato dal flebile vento e dall'azione di curiosi delimita tutt'intorno il sito. Un nugolo di osservatori. Taluni vi scattano una foto, altri vi forgiano battute salaci - Nà, ca quèdda fìne 'ama fà nùje o Salvatò, a ttè assemègghije -, altri ancora restano immobili (come il sottoscritto), a contemplare quel pò pò di meraviglia. Trovarsi lì, dinanzi ai propri occhi, i resti belli e imputriditi di un nostro antenato... e chi l'avrebbe mai immaginato? Era un uomo o una donna? Mangiava, beveva, rideva, defecava, restava passivo/a, faceva l'amore, scherzava come l'odierno tarantino? 

Al di là delle spontanee domande, quel che conta è che questa sia stata una bella giornata. Finalmente, per Taranto.

Frattanto, nelle prossime potrebbero venir resi noti i risultati delle analisi. A primo impatto, potrebbe trattarsi di una tomba greca risalente ad un periodo compreso tra il IV e il III secolo a.C., appartenente ad un uomo di media statura e non abbiente (come testimoniato dallo scarso arredo rinvenuto).


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