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Il Padel ai Giochi del Mediterraneo: intervista a Francesco Carpenzano, protagonista della crescita del movimento a Taranto

di Rossana Sangineto

28.02.2025 15:39


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Il padel debutta ufficialmente come disciplina nei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, un traguardo storico che consacra l'ascesa di questo sport in ambito internazionale. Una notizia che accende i riflettori su una realtà che a Taranto ha conosciuto negli ultimi anni una crescita esponenziale, grazie al lavoro di tanti appassionati e imprenditori che hanno creduto nelle potenzialità di questa disciplina. Tra loro c'è Francesco Carpenzano, figura di riferimento nella promozione e nello sviluppo del padel sul territorio. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare la sua storia e le prospettive di questo sport in vista della kermesse del 2026.

Francesco, il padel è ufficialmente tra le discipline dei Giochi del Mediterraneo. Quanto è importante questa notizia per Taranto e per tutto il movimento?
"È una notizia straordinaria, che premia anni di crescita e passione. Il padel è lo sport con il più alto tasso di sviluppo negli ultimi anni, ma fino ad oggi non aveva ancora avuto una vetrina internazionale di questa portata. Il fatto che proprio Taranto, città dove abbiamo lavorato tanto per farlo crescere, ospiti il debutto di questa disciplina, è una soddisfazione enorme. Può essere davvero un'occasione per dare un ulteriore impulso alla diffusione del padel, soprattutto tra i giovani."  

A Taranto e provincia hai avuto un ruolo di primo piano nella diffusione di questo sport. Come è iniziato il tuo percorso nel padel?  
"Vengo da una famiglia di commercianti di articoli sportivi: Shoppingsport è una realtà storica sul territorio, con oltre 40 anni di attività. Da sempre sono immerso nel mondo dello sport e otto anni fa ho deciso di investire nel padel, quando ancora in pochi ci credevano. Abbiamo iniziato affiancando le prime strutture, fornendo materiali e supporto tecnico. Con il tempo, la passione è diventata una missione. Oggi abbiamo contribuito alla realizzazione di oltre 100 campi in tutta la provincia e collaboriamo con più del 90% dei maestri e dei giocatori professionisti della zona."  

Si parla spesso di padel come sport di tendenza, ma tu hai puntato molto anche sul settore giovanile. È questa la sfida per il futuro?
"Senza dubbio. Il padel non deve essere solo uno sport per adulti o per chi cerca il divertimento del weekend. La vera crescita passa dai giovani. Stiamo lavorando con tante scuole e con i maestri per creare un movimento giovanile solido, capace di coinvolgere ragazzi e ragazze e di togliere i giovani dalla strada o dal calcio, che spesso non offre più le stesse prospettive. È uno sport inclusivo, aggregante e con un'etica basata sul fair play."  

Il tuo legame con lo sport tarantino va oltre il padel. Hai ospitato anche una mostra sulla storia del calcio del Taranto nel tuo negozio. Quanto è importante per te mantenere viva la memoria sportiva della città?
"Ho ospitato per due anni nel nostro negozio la mostra sulla storia del calcio di Taranto, un'esperienza bellissima che ha permesso a tanti tifosi di rivivere momenti importanti della nostra tradizione sportiva. Taranto ha una storia sportiva che merita rispetto e valorizzazione. Il passato è la base su cui costruire il futuro, e per me è sempre stato fondamentale unire la passione per lo sport alla promozione della nostra identità cittadina."

In vista dei Giochi del Mediterraneo, c'è già qualche progetto per lo sviluppo di nuove strutture dedicate al padel?
"Stiamo seguendo da vicino il progetto del villaggio Magna Grecia, che dovrebbe ospitare gran parte delle competizioni. Stiamo valutando se ci saranno margini per integrare impianti dedicati al padel e, di questo, speriamo di poter discutere con il Commissario Ferrarese. La speranza è che questa opportunità non sia solo un evento spot, ma lasci un'eredità duratura sul territorio."  

Hai citato il legame con la trama sportiva tarantina, che va oltre il padel. Quali altre esperienze hanno segnato il tuo percorso? 
"Lo sport è sempre stato parte della mia vita. Ho collaborato con il CUS Jonico Basket come sponsor tecnico per due anni. Ho contribuito alla promozione e organizzazione delle Spartan Race a Taranto, un evento che ha portato migliaia di persone in città. Mi piace pensare che lo sport possa essere uno strumento di riscatto per Taranto, e il padel può avere un ruolo fondamentale in questo processo."  

Il sogno olimpico per il padel sembra sempre più vicino. Taranto può diventare una capitale di questo sport?
"Assolutamente sì. I Giochi del Mediterraneo possono essere la spinta per creare una filiera sportiva legata al padel. Abbiamo le competenze, la passione e una comunità di praticanti che cresce ogni giorno. Ora serve una visione di sistema, con il coinvolgimento delle istituzioni, delle scuole e delle associazioni sportive. Se lavoriamo insieme, Taranto può davvero diventare un punto di riferimento per il padel in tutta l'area del Mediterraneo."  

Francesco Carpenzano, classe '83, incarna quella parte di Taranto che non si arrende, che investe, che costruisce futuro attraverso lo sport. Il suo sogno è vedere un giorno un giovane tarantino salire sul podio con la racchetta in mano, proprio su quei campi che lui stesso ha contribuito a far nascere. Il viaggio è appena iniziato.

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