Basket in Carrozzina

ANIELLO DIANA: "NON CI FERMEREMO, IL BASKET IN CARROZZINA A TARANTO NON MUORE"

22.10.2013 20:57

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Guardando questi begli angioletti spingere con lena la propria carrozzina per cimentarsi con gioia nei rudimenti della pallacanestro, sotto lo sguardo attento e materno dei propri genitori, con la guida amorevole dei propri istruttori, viene da pensare al significato più profondo dell'AMORE!


 

Sono solo dieci (uno più, uno meno) al momento ed alcuni vengono anche da più lontano.

E' ciò che è rimasto dei non lontani fasti del basket in carrozzina a Taranto.

Non più l'antesignano “Oltre le barriere”, ed i successivi “Taranto basket '93”, “Dream Team” e buon ultimo Taras Team di serie B ma solo questi gioiellini di belle speranze!!!

Spinto dal mio inseparabile senso di curiosità, sono andato a trovarli nel Palafiom.

Non posso nascondere di aver provato una sincera commozione mista a gioia.

Era tutto molto bello e altamente educativo.

Però!!!! Purtroppo, c'è sempre un però, dalle nostre parti!

La buona volontà e la dedizione di pochi non basta a portare avanti un discorso ed un progetto di così profondo significato sociale. Occorre sempre qualche sostegno lungimirante!

Abbiamo ascoltato in proposito “le confessioni di un italiano” che, aiutato da pochi altri volontari, investe nel progetto tempo e danaro: Aniello Diana, presidente dell'ASH Taranto:

“non ci vogliamo fermare mai perchè crediamo nel nostro progetto che vogliamo diversificare.

Per il momento stiamo perseguendo quello del basket in carrozzina ma sono già in cantiere altre tre discipline sportive, canoa, canottaggio e tiro con l'arco.

L'obiettivo è offrire la possibilità di scegliere sport diversi in base alla loro disabilità.

Abbiamo già avuto in regalo duecontainer da adibire a deposito barche in prossimità di un molo a maree per il quale abbiamo fatto richiesta al sindaco.”

Come mai, quest'anno, si è verificato l'esodo dei senior della tua squadra?

“Avremmo voluto iscriverci, anche questa volta, al campionato di serie B ma, poiché siamo rimasti “solo in tre (Modugno docet!)”, nel senso che non c'è più uno sponsor, abbiamo dovuto rinunciare.

Purtroppo questa benedetta crisi sta affliggendo tutto e le aziende che pure avrebbero intenzione di sostenerci, sono costrette a rivedere i loro programmi anche nello sport e, quindi, niente campionato di prima squadra, nella speranza di poterlo disputare nella prossima stagione.

In compenso, però (questa volta ha senso positivo, ndr) proviamo tanta gioia a seguire questi nostri dieci gioiellini nella loro crescita, con l'intento di aggregarne altri...tanti altri.

I genitori devono capire l'importanza sociale e sportiva di queste attività affinchè i loro bimbi ed essi stessi non sentano troppo il peso del “diversamente abile” .

Li invitiamo, pertanto, ad uscire dal chiuso del loro ambito familiare ed a venire da noi per provare insieme ai loro bambini la gioia ed il sorriso che lo sport può regalare.”

Questi “discepoli” sono tutti di Taranto?

“Non tutti! Uno viene da Palagiano, un altro da Mesagne ed un altro ancora da Lizzano.

C'è anche una bella bambina che viene, addirittura, da Putignano, una volta sola al mese data la distanza. Evidentemente il richiamo della bontà del nostro progetto ha varcato anche

i confini provinciali.” 

Com'è ora la geografia delle realtà sportive di basket in carrozzina in Puglia?

“A Bari sono riusciti a trovare lo sponsor all'ultimo momento, a Lecce non hanno problemi economici perchè lì le Istituzioni pubbliche sono molto attente a sostenere questo sport (ahi...ahi!!!)

ed anche per questo rischia di vincere il campionato. C'è anche un discreto movimento a Barletta, dove i soliti volontari, com'eravamo noi, sono riusciti ad iscriversi al campionato di serie B.

Quindi, solo noi abbiamo dovuto dare forfait!”

Taranto, città di rinunce ad ogni livello...a quanto pare ( chi vuole intendere...!)

Mi risulta che i tuoi ex compagni di squadra abbiano fondato un' altra squadra, la Boys Basket Taranto, che si allena a Palagiano?

“Sì, sono contento per loro, anche se non possono partecipare al campionato di serie B perchè i termini dell'iscrizione sono scaduti da tempo”    

Quanto può costare una carrozzina buona per il basket?

“Dobbiamo ringraziare alcuni piccoli imprenditori che gravitano intorno al Taranto calcio, i quali  ci hanno offerto del danaro con cui, insieme alla raccolta di tappi di bottiglia, siamo riusciti ad acquistare due carrozzine”.

Tappi di bottiglia con cui comprate le carrozzine???? Questa mi giunge nuova!

“Sì, è così! Raccogliamo una gran quantità di tappi di bottiglia che diamo, dietro compenso, ad un'azienda di Sava che, con la raccolta differenziata, li ricicla e produce altro.

Ogni quintale frutta 250 euro e aggiungendone altri nove arriviamo a 2500 euro che è il costo medio di una carrozzina. In verità, per raccogliere 10 quintali di tappi ci vorrebbe molto più tempo, per cui, anche in questo caso, ci vengono in soccorso alcuni piccoli imprenditori e l'AGE, l'associazione genitori di Avetrana.”

Quanti buoni esempi di solidarietà sociale si possono scoprire che contrastano, invece, con la solita, falsa, vulgata popolare “negazionista”!!!!

N.B. Ho letto sulla pagina di Repubblica Puglia che l'associazione HBARI per disabili ha presentato alla città due progetti con il sostegno del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia: uno per dare la scalata all'A/2 con i senior e l'altro per il minibasket dei bimbi con disabilità intellettiva.

Ciò che a Bari si realizza...a Taranto si ignora!!!!

Buon sport vi faccia!!!!

Toni Cappuccio                 

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