Eccellenza: le somme delle tarantine a fine 2015
a cura di Fabrizio Izzo
Non si chiude bene il 2015 per il Grottaglie: retrocessione dalla serie “D” e fanalino di coda nell’attuale classifica del campionato di Eccellenza con 11 punti, al termine del girone di andata. Su 18 incontri: 2 vittorie (Leverano e Bisceglie), 5 pareggi, 11 sconfitte, goal fatti 17 e goal subiti 26. Possiamo parlare con certezza di un anno solare poco brillante per i biancoazzurri, dopo la retrocessione in Eccellenza, varie vicissitudini societarie hanno messo in dubbio persino l’iscrizione al campionato e quando è avvenuto l’assemblaggio della rosa è sembrato al quanto frettoloso. Nel solo girone di andata si sono succeduti tre allenatori: Pizzonia, Altamura e da poco meno di un mese Passariello, a dimostrazione della forte incertezza all’interno della società e tutto a scapito della continuità tattica. Nel mercato dicembrino il DS De Santis ha messo a disposizione di mister Passariello volti nuovi, giocatori esperti e giovani di buone speranze, probabilmente il giusto mix da cui ci si aspetta la salvezza. Mantenere la categoria è il solo e unico obiettivo dei grottagliesi che devono assolutamente invertire la rotta e disputare un girone di ritorno da primi della classe con una media punti da promozione, se così non sarà si aprirebbero le porte della retrocessione, la seconda consecutiva.
Il Castellaneta, dopo la salvezza attraverso i Play–Out nel campionato scorso, cerca di ripetersi e magari senza spareggi. L’attuale posizione in classifica, penultimo con 16 punti, non rende le cose facili. In 18 partite: 4 vittorie (Novoli, Mesagne, Leverano e Bitonto), 4 pareggi, 10 sconfitte, goal fatti 15 e goal subiti 34. Una squadra assemblata con tanti giovani nostrani, con a disposizione un budget limitato ma con una certezza, mister Lippolis. L’allenatore artefice di più promozioni ininterrotte fino all’Eccellenza, una finale di Coppa Italia di Promozione raggiunta (persa contro il Casarano 2012/13) e due salvezze consecutive in Eccellenza, quella continuità che può solo giovare. Inoltre l’insediamento di Alfredo Piarulli come DS in sostituzione di Gino Carrera e la nomina a DG di Daniele Guardascione hanno portato una ventata di ottimismo. Nel mercato di dicembre i nuovi innesti hanno dato vitalità all’ambiente. Ardua e tortuosa è la strada che conduce alla salvezza, il nuovo anno dovrà iniziare con numeri differenti per poter raggiungere l’obiettivo che, a questo punto, avrebbe il sapore del miracolo o giù di li.
L’Hellas Taranto è la più giovane delle tre società, la meno blasonata che ad oggi può vantarsi d’aver raggiunto già un obiettivo: la finale di Coppa Italia. È la squadra che con i numeri è messa meglio ma non benissimo, è terzultima in classica con 19 punti. Su 18 gare giocate: 5 vittorie (Altamura, Otranto, Casarano, Castellaneta e Trani), 4 pareggi, 9 sconfitte, goal fatti 18 e goal subiti 22. Società giovane, squadra giovane, ambizioni sportive notevoli e soprattutto una struttura sportiva non trascurabile, l’Hellas Arena, ovvero il Comunale di Faggiano messo a nuovo e dotato di un campo in erba naturale da fare invidia. Anche per i rossoblu l’obiettivo è la salvezza e sembrerebbe la più accreditata a raggiungerla senza passare dai Play-Out, pur considerando che il girone di ritorno, solitamente, non parla la stessa lingua del girone di andata. Il mercato invernale per l’Hellas ha portato poche pedine ma mirate, un mercato fatto di pochi innesti ma precisi, mister De Falco ha chiesto il necessario per mantenere l’ossatura della squadra intatta e non dover iniziare di nuovo. La salvezza è raggiungibile ma è necessario dare il 100% in ogni occasione tenendo conto che in questo campionato, dalla classifica piuttosto corta, è facile salire ma anche scendere.
Commenti