Il bel risveglio di un Taranto in Lega Pro
E’ tutto vero. Il Taranto è in Lega Pro. E il risveglio ha addirittura un sapore migliore, dopo la tensione tramutata in gioia e festeggiamenti di ieri. Perché all’euforia è subentrata la consapevolezza di far parte di un campionato prestigioso, pieno di piazze importanti come Catania, Lecce, Foggia e Reggio Calabria: una B2, come in tanti l’hanno definita.
La giornata di ieri del tifoso tarantino è iniziata con le immagini dei lavori alla fontana “Rosa dei venti” di piazza Ebalia e con la smentita della notizia, probabilmente data troppo frettolosamente, che la stessa sarebbe rimasta spenta per gli eventuali festeggiamenti. Lavoro ottimo, quello dell’Amiu, che in quattro ore ha restituto alla città una piazza pulita ed una fontana con zampilli rosso e blu: alle 13 era già tutto pronto.
Le 13, proprio l’orario in cui sarebbe dovuto cominciare il Consiglio Federale: in realtà, lo start è arrivato in leggero ritardo, mentre già i tifosi trepidavano davanti ai pc ed agli smartphone per gli aggiornamenti. Alcuni, i più temerari, erano già in piazza Ebalia a quell’ora.
Poi, intorno alle 15, la notizia della promozione del Taranto si diffonde in tutta la città e il tifo esplode in tutte le arterie del borgo cittadino: i primi bagni nella “Rosa dei venti”, poi l’abbraccio ad una commossa presidente Zelatore, la vera artefice del ripescaggio, con decine di tifosi pronti a scattare selfie con il primo dirigente ionico.
Fumogeni, cori e abbracci: tanti abbracci. Chi non segue il Taranto, probabilmente non avrà compreso il perché di tanta euforia per una promozione in terza serie neanche arrivata sul campo. Il successo di ieri suona come un riscatto meritato per una squadra, una tifoseria e, perché no, una città che ha nel calcio, probabilmente, l’unico vero strumento di aggregazione.
Da piazza Ebalia poi il corteo, venutosi a creare spontaneamente, si è spostato in via Berardi prima e poi in via D’Aquino, per poi occupare pacificamente il ponte Girevole e la discesa Vasto. Noi eravamo in mezzo ai tifosi, tifosi anche noi anche se muniti di telecamera e microfono, emozionati per il grande evento.
Poi il ritorno nel centro cittadino, dopo essere passati dal pendio di San Domenico, per un ringraziamento doveroso a chi, dall’alto, probabilmente ha vegliato affinché tutto andasse per il verso giusto.
I festeggiamenti sono durati fino a tarda serata, con fuochi pirotecnici, fiaccolate e un simpatico flash mob con una irrepetibile sciarpata alla rotonda del Lungomare.
Taranto questa mattina si è svegliata sicuramente più contenta. Perché per una volta è sulle prime pagine dei giornali non per morti bianche o inquinamento, ma per il grande spirito di aggregazione emerso dopo una vittoria sportiva. Ed era proprio quello che serviva a questa città.
Commenti