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"Altro che fondo perduto, di perduto c'è solo il senno di questa amministrazione"

Duro comunicato del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti: "Il nemico del Taranto è in casa"

29.06.2016 13:07

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Ci risiamo. Anche se potrebbe suonare di buon auspicio di questi tempi per i tifosi del nostro Taranto, della squadra della nostra città, in realtà di fronte agli sforzi della società c’è l’ostacolo più inaspettato sulla strada non solo di un eventuale ripescaggio in Lega Pro, ma di un’intera stagione anche in serie D. Fare calcio a Taranto – gli ultimi vent’anni e anche di più dicono tutto – è davvero difficile, soprattutto se la società rossoblù si ritrova con il nemico in casa, come sta accadendo per la vicenda stadio Iacovone. E qui veniamo al punto. Il Comune di Taranto, con in testa l’assessore allo sport Francesco Cosa, con una delibera del 5 maggio 2016 ha stabilito un nuovo tariffario per quello che riguarda le strutture sportive della città, con i costi dell’impianto del rione Salinella schizzati inspiegabilmente alle stelle. Scopriamo dalle carte che in caso la società Taranto F.C. 1927 riuscisse a riportare la squadra tra i professionisti, si ritroverebbe a dover versare nelle casse del Comune di Taranto – tenetevi forte – 3.955 euro a partita (sotto la voce Attività agonistica con ingresso a pagamento) e 1.695 euro per allenamento (Attività agonistica con ingresso libero). Il trecento-per-cento in più rispetto a quello che il Taranto F.C 1927 ha versato in questa stagione. È specificato inoltre che le tariffe sono rivalutate con decorrenza dal primo gennaio 2016, e per il momento ci soffermiamo all’utilizzo del campo “A”.

Nonostante il goffo tentativo di ieri sera, ospite di una nota trasmissione sportiva in onda su una rete locale, l’assessore Cosa mente sapendo di mentire, spingendo il presidente Zelatore a intervenire telefonicamente per sbugiardarlo. Ma quali interessi ci sono per frenare in questo modo maldestro le ambizioni di una società calcistica che storicamente è il cuore pulsante della città e dei tifosi? Perché i tifosi devono essere presi in giro in questo modo? Come si possono applicare queste tariffe e ostacolare di fatto la rinascita sportiva di Taranto? Sono domande che rivolgiamo all’assessore Cosa e alla giunta di cui lui è parte in causa.

Per il campo “B”, nel caso in cui la società Taranto F.C. 1927 riuscisse a completare – come tutta la tifoseria spera – l’iter per il ripescaggio in Lega Pro, dovrebbe corrispondere una tariffa di 3.951 euro a partita (Attività agonistica con ingresso a pagamento) e di 1.693 euro per allenamento (Attività agonistica con ingresso libero). Assessore Cosa, ma davvero crede che con queste tariffe si possa davvero continuare a fare calcio a Taranto? Le ricordiamo inoltre che la società Taranto F.C. 1927 dovrà esporsi con un fondo perduto di 250mila euro per il ripescaggio in Lega Pro e il Comune e l’assessorato che lei regge che fa? Aumenta i costi. Di perduto, a questo punto, c’è il vostro senno. Dovrebbe per questo e molto altro, dimettersi per incapacità amministrativa.

 

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