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"Tra Critiche e Attesa": il presidente difende l'operato dell'APS Taras e svela la prossima mossa. Intervista a Rodolfo De Molfetta

Di Rossana Sangineto

29.09.2024 11:52

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In un confronto aperto e informale con Rodolfo De Molfetta, presidente dell'APS Taras, affrontiamo le attuali vicende del Taranto Calcio, che vive una fase complessa. Tra rumors di cessione e critiche al ruolo attendista della fondazione, De Molfetta espone la sua visione, difendendo l'operato dell'APS e spiegando le azioni legali intraprese per la trasparenza.

La situazione del Taranto Calcio è sotto gli occhi di tutti. Come vivi questa fase così delicata?

Con molta apprensione. Non dimentichiamo che, prima di essere il presidente dell’APS Taras, sono un tifoso del Taranto da sempre. E come tifoso, vedere la situazione che vive il nostro club non può lasciarmi indifferente. Tuttavia, il ruolo che ricopro mi obbliga a cercare di mantenere la lucidità necessaria, soprattutto quando ci si ritrova di fronte a decisioni importanti. Abbiamo solo mezzi legali a disposizione e, certamente, le lungaggini del nostro sistema giudiziario non aiutano ad ottenere soluzioni tempestive.

Vi accusano di avere un atteggiamento troppo attendista, che non porta risultati concreti. Come rispondi a queste critiche?

Capisco l’impazienza, soprattutto da parte dei tifosi, ma non si può dire che l’APS Taras sia stata inattiva. Dal 2022, abbiamo presentato diverse soluzioni, tra cui potenziali compratori al presidente Giove. Purtroppo, non abbiamo mai ricevuto riscontri da parte sua. Per le pressioni esercitate sulla società, sono stato quasi perseguitato da Giove. Posso affermare che abbiamo fatto tutto il possibile per favorire un cambio di proprietà che fosse nell’interesse del Taranto Calcio, ma senza l’apertura dall’altra parte è difficile fare progressi.A proposito di rumors, cosa puoi dirci sulle indiscrezioni relative alla possibile cessione del club?

Di ufficiale, ad oggi, non c’è nulla. Se dovessi credere a tutte le indiscrezioni che ricevo ogni giorno, il Taranto sarebbe già stato venduto più volte! La famosa PEC che ufficializzerebbe l’interesse all’acquisto delle quote societarie non è mai arrivata. Di fronte ai rumors preferisco mantenere un atteggiamento cauto: finché non vediamo atti concreti, è tutto ipotetico.

Gianluca Sostegno, socio fondatore ed ex presidente della Taras, ha provocatoriamente chiesto: perché non inoltrate una richiesta ufficiale via PEC per acquistare le quote a 1 euro? Cosa vi frena?

Con Sostegno ho già avuto un confronto su questa proposta, e so bene che è una provocazione. Il punto è che rispondere a provocazioni non risolve i problemi. Noi stiamo agendo concretamente: abbiamo già assegnato a un noto studio legale tarantino, con 43 anni di esperienza in diritto societario sportivo, di cui non posso ancora svelare il nome, il compito di procedere legalmente per ottenere l’accesso indiscriminato agli atti del club. Questa è la strada che abbiamo scelto per combattere la mancanza di trasparenza nella gestione attuale.

L'APS Taras aveva preannunciato un’assemblea dei soci. Tuttavia, i tifosi lamentano la mancanza di riscontri concreti. Cosa ci puoi dire al riguardo?

Comprendo la frustrazione dei tifosi, ma le cose si stanno muovendo, anche se magari non in modo così visibile. L’assemblea dei soci è stata posticipata perché abbiamo scelto di procedere direttamente per via legale. La consultazione con l’avvocato c’è stata, e come ho detto prima, abbiamo già assegnato l’incarico per l’azione legale. Le tempistiche legali non sono immediate, ma posso assicurare che stiamo lavorando per garantire la trasparenza che i tifosi e noi stessi, come fondazione, chiediamo.

Quindi respinge l’idea di convocare un’assemblea dei soci?

Esattamente. Riteniamo che l’azione legale sia il passo più efficace in questo momento. Convocare un’assemblea dei soci non cambierebbe le carte in tavola. Abbiamo scelto di affrontare la situazione tramite vie legali, per far luce su una gestione che, negli ultimi anni, ha sollevato molte perplessità.

Parliamo della gestione Giove. Si parla spesso di una mancanza di trasparenza da parte sua. Cosa puoi dirci al riguardo?

Purtroppo, la gestione di Giove è diventata progressivamente sempre meno trasparente. Ha modificato l’assetto societario, eliminando il Consiglio di Amministrazione e nominando un Amministratore Unico, un atto che ha reso la governance del club ancora più opaca. Prima avevamo un sindaco idealmente vicino alla fondazione all’interno del collegio sindacale, anche se con poteri limitati, ma ora non abbiamo più nemmeno quel piccolo spiraglio. Sin dai tempi di Bongiovanni e Zelatore, il nostro accesso ai libri contabili è sempre stato un problema. Possiamo consultarli solo in occasione delle assemblee per l’approvazione dei bilanci, ma il regolamento prevede che dovrebbero essere disponibili almeno 15 giorni prima. Una norma che non viene rispettata.

Qual è il prossimo passo?

Ora attendiamo i risultati dell’azione legale, che certamente non  saranno immediati. Se la richiesta di accesso agli atti dovesse essere inevasa, il passo successivo sarà rivolgersi al tribunale per avviare una procedura d’urgenza. Questo potrebbe tradursi in un'attesa di 4-6 mesi. Successivamente, se il giudice dovesse ordinare all’amministratore unico di consegnare i documenti, quest’ultimo risponderebbe penalmente in caso di inadempienza. Tuttavia, non è da escludere che, di fronte a questa situazione, l’amministratore unico venga sostituito, rischiando di vanificare tutto il processo e riportarci al punto di partenza. Senza trasparenza, qualsiasi discussione su acquirenti o soluzioni rimane fragile, fondata su ipotesi senza basi concrete.

L’intervista con Rodolfo De Molfetta offre uno spaccato della complessa realtà attuale del Taranto Calcio e del ruolo dell’APS Taras. Tuttavia, resta un interrogativo cruciale: potrebbe l’APS migliorare la comunicazione con la città e i tifosi? 

È giusto che il direttivo abbia deciso autonomamente di procedere direttamente all'azione legale, senza il passaggio per un’assemblea dei soci come preannunciato o questo potrebbe essere percepito come un’ulteriore mancanza di trasparenza? C'è il rischio che questa decisione alimenti il sospetto verso l’operato della fondazione stessa?

E, ancora, dopo le parole di De Molfetta, ci si deve chiedere: è giunto il momento per l'APS Taras di rivedere non solo le proprie strategie legali, ma anche il modo in cui si relaziona con una comunità che chiede chiarezza e partecipazione? La risposta potrebbe essere la chiave per ricostruire la fiducia dei tifosi. In un momento di crisi, la vera forza risiede nella trasparenza e nella volontà di ascoltare. 

E voi, tifosi, cosa ne pensate?otrebbe essere la chiave per ricostruire la fiducia dei tifosi. In un momento di crisi, la vera forza risiede nella trasparenza e nella volontà di ascoltare. E voi, tifosi, cosa ne pensate?

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