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Manduria: il titolo sportivo nelle mani del Sindaco

24.06.2021 13:09

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La lunga storia della matricola 100, oggi 95ne, fatta di trionfi e sconfitte, di soddisfazioni e delusioni, di periodi esaltanti e di periodi bui, si appresta a vivere, ancora una volta, un momento di profonda tristezza. È notizia odierna, 24 giugno 2021, che il titolo sportivo, ormai da tempo non più sorretto da un organizzazione societaria, è stato consegnato nelle mani del primo cittadino messapico. Cosa succederà dopo? ce lo dirà il tempo. Non è mai bello commentare o descrivere momenti di questo tipo ma purtroppo sono la conseguenza di traversie non preventivate che non lasciano spazio a niente se non alla razionalità di chi vive una situazione non più sostenibile. Dopo molti anni di purgatorio caratterizzati da retrocessioni e problematiche societarie, il Manduria, grazie all’opera minuziosa del presidente Palmisano era riuscito a riemergere dalle ceneri: salto in Promozione dalla Prima Categoria (campionato 2018/19) e nella stagione successiva promozione in Eccellenza. Successi fantastici, due promozioni in due stagioni che hanno avvicinato il sodalizio manduriano alla categoria che più li si addice, la serie D. Risultati invidiabili e meritati, frutto di lavoro, dedizione e soprattutto amore verso i colori biancoverdi, una prerogativa, quest’ultima, che non caratterizza tutti e soprattutto non ha contraddistinto chi avrebbe dovuto proseguire nell’opera inizializzata dal Presidente Palmisano, purtroppo investito da vicissitudini personali e inaspettate. Le ultime stagioni dei messapici, targate Palmisano, sono state corredate non solo da successi ma anche da notevoli passi avanti: conduzione societaria dando alla stessa una forma organizzativa di alto livello; organigramma con figure dal profilo professionale spinto, scelte tecniche adeguate e in linea con i programmi stagionali e infine la gestione dello stadio Dimitri con annessi lavori di ristrutturazione interna (vedi i nuovi spogliatoi). Insomma anni in cui il nome del Manduria era tornato a far parlare di se per ragioni sportive e organizzative anziché il contrario. Da oggi il titolo sportivo va su in comune, un altro momento basso della storia calcistica manduriana ma allo stesso tempo inevitabile e giustificabile vista la situazione.

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