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I POTENTI NON DEVONO MANIPOLARE LE NOSTRE VITE

25.04.2014 07:43

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Il virus letale dell’ebola sta diventando lo “strumento di morte” dei potenti che governano la Terra per decimare la popolazione mondiale. Allarmismo? No, semplice informazione


 

Dopo l’annuncio emanato dal Ministero della Salute in merito allo sbarco dei clandestini provenienti dalle “zone rosse” (ossia, le zone colpite dal virus dell’ebola), viene rivelata la notizia che sarebbero già presenti alcuni casi in Italia. Nonostante la mancata informazione da parte dei telegiornali, dilagano in rete le news concernenti i casi nel Bel Paese, ma, purtroppo, questi articoli lasciano il tempo che trovano, nel senso che la maggior parte di questi sono stati rimossi in seguito a “sollecitazione da parte della sicurezza nazionale”, vi pare cosa lecita? Assolutamente no, dato che l’unica mezzo che riesce a tenerci informati in maniera non del tutto attendibile, sta cadendo spudoratamente nella banalità. La situazione sta divenendo sempre più complicata, infatti per contenere questo “timore infondato”, è stato detto, da parte delle forze dell’ordine e del Ministero, che non è presente alcun tipo di contagio. Ma come si spiega il fatto che negli immigrati sono stati riscontrati i caratteristici sintomi della malattia? Ovviamente generare inutile allarmismo è davvero futile, ma solo nel caso in cui le basi della notizia sono infondate e, ripetiamo, non come in questo caso. Altro punto fondamentale da chiarire è l’errata confusione che si fa tra la paura di venire in contatto con un contagiato (e,quindi, di conseguenza, rischiare di essere contagiati) e le esternazioni razziste e i pensieri negativi nei confronti degli stranieri. Sia chiaro il fatto che nessuno vede loro come i “portatori della malattia”, ma evitare ulteriori contagi e prevenire, per quanto possibile, l’eventualità che ciò avvenga, sarebbe più che giusto, dato che, il tutto, potrebbe sfociare in una vera e propria epidemia che colpirebbe il mondo intero. A tal proposito il Direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, Professor Palù, alla domanda “dobbiamo preoccuparci seriamente”, risponde elencando sia i sintomi dell’ebola, sia le precauzioni da prendere nel caso in cui il virus abbia infettato qualcuno. Ciò che contrasta maggiormente la tesi del Professor Palù è la metodologia che potrebbe contagiare ogni singolo soggetto, ossia, secondo il Professore, bisognerebbe porre la massima attenzione alle norme igieniche (ad esempio, lavarsi le mani) ed evitare il contatto con persone sospette o che potrebbero essere, potenzialmente, a rischio, perché il virus non viene trasmesso per aerosol, ma tramite contatto diretto con mucose infette: ferite, sangue o trapianti. Ma, se il Professore avesse davvero ragione, allora staremmo parlando ancora della malattia scoperta 40 anni fa? Evidentemente sì, ma,attualmente, la situazione è davvero critica dato che il tasso di mortalità è cresciuto in maniera esponenziale rispetto a 40 anni fa. Altro interrogativo o, comunque, punto in contrasto con quanto detto è il fatto che coloro che vengono in contatto con i contagiati utilizzano tute protettive, guanti, mascherine, occhialini, insomma una copertura totale che non lascia traspirare parti di epidermide fuori dalla protezione. A tal proposito c’è da chiedersi: come mai? Se il virus non si trasmette per via aerosol c’è bisogno di tutta questa prevenzione? O meglio, non basterebbe indossare solo dei guanti? Se la malattia si trasmettesse per via ematica, le contaminazioni sarebbero davvero basse, invece, quanto è stato appena detto nell’articolo, contrasta in ogni punto ciò che vorrebbe tranquillizzarci o farci sentire colpevoli di esternazioni razziste che non esistono assolutamente, dato che in Italia di stranieri (di varie nazionalità) ve ne sono sempre stati, anzi, molti di loro sono stati ben accolti, altri, invece, sono stati martirizzati da coloro che, veramente, non sopportano le etnie differenti dalle nostre (in questo caso parliamo di razzismo).

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