“E’ stata un’avventura indimenticabile”
Chiude a metà classifica il Flockino sailing team, i giovani velisti tarantini che hanno partecipato al campionato mondiale classe velica Sb20, a Torbole. Girolamo Capozza (Ondabuena Academy): “Sono fiero dei miei ragazzi”
“E’ stata un’esperienza straordinaria. Indimenticabile”. Il primo mondiale non si scorda mai! Il Flockino sailing team, il gruppo di giovanissimi della scuola Ondabuena Academy di Taranto, che ha partecipa al campionato mondiale classe velica Sb20, a Torbole, sulla riva trentina del lago di Garda, ritorna a casa con un’esperienza umana e sportiva che li ha resi più grandi e più consapevoli delle loro capacità, del loro talento. Proprio perché alla loro prima competizione di livello insieme, sono stati inseriti nella flotta “silver”, (i più blasonati erano nella flotta gold) classificandosi al 29° posto. Si sono fatti notare subito, già dalla prima regata di lunedì, per poi continuare in un crescendo di consapevolezze e desiderio di proseguire il cammino della vela a livello agonistico cominciato nel circolo velico tarantino. Lo sport, ma soprattutto lo sport legato al mare, all’acqua, è lo strumento più incisivo per raccontare una Taranto diversa, che ha ancora il desiderio di emergere, cambiare, trasformarsi.
Quattro ragazzi, hanno contribuito a rendere possibile questa immagine: Francesco Palazzo, coach e tattica, 19 anni; al timone Matteo Scaglioso, classe 1999, il più piccolo del gruppo; Nicola De Siati, 16 anni, è il randista dell’equipaggio; infine il prodiere, Valerio Dodaro, 17 anni.
“Mi sento cresciuto – dice Francesco Palazzo – gareggiavo con gente molto più esperta di me, con tante regate alle spalle. Confrontarci con loro come team, è stato importante. Come squadra invece, ora sappiamo di essere complementari tra di noi, sappiamo come poterci migliorare.”. Due i momenti clou, uno “bellissimo”, adrenalina pura, l’altro invece complicato da gestire. “Il secondo giorno – aggiunge il giovanissimo coach – quando la flotta non era ancora divisa e gareggiavamo con i più forti ad un certo punto ci siamo trovati al terzo posto. Pazzesco. Ovviamente poi ha prevalso l’esperienza degli altri. Invece il momento più difficile è stato giovedì, c’erano condizioni non buone, un vento temendo, equipaggi che si ritiravano. Noi abbiamo tenuto e portato tutte le regate al termine. Ma c’è stato un momento durante l’andatura di poppa che la barca è andata in straorza, in pratica è come perdere il controllo. Siamo stati parecchio per risistemarla. Però siamo arrivati fino alla fine”. Il loro modo di approcciarsi alle gare, la tenuta finale dell’imbarcazione, e la loro giovane età sono stati a Torbole gli elementi che hanno permesso al team di mettersi in evidenza. La loro competizione è piaciuta, tanto che il team è stato scelto dalla classe internazionale sb20 e dal circolo velico di Torbole, come testimonial, insieme ad altre formazioni, per la carrellata fotografica da lanciare sui social.
L’avventura di Flockino, l’equipaggio più giovane del mondiale sb20, è stata possibile grazie ad un pool d’imprenditori locali che ha deciso di sostenere la loro trasferta: Alba Tramezzini, Programma Sviluppo, Margiotta Assicurazioni, Vision Ottica Saracino, Agenzia Caffio Vincenzo SrL, Dal DePa, Hair Garage, Autovetture Chimienti, Profumeria Dragone, Immobiliare Casa Euro, Suite 54, Arco Paisiello, Club "Tre Colli", Idea Taglio Laser, Modeo Agricoltura e Giardini d'Autore, 3A Project, Five Motors, Gruppo Cafiero Abbigliamento.
Il mondiale sul lago di Garda è stato vinto da un’altra formazione giovane, under 25, proveniente dalla Francia, per la precisione da St.Maxime. “Oltre alla bravura dei francesi – dice Girolamo Capozza vice presidente Ondabuena Academy - a vincere è stato il progetto che hanno portato in acqua”. Ovviamente è più che soddisfatto, anzi è orgoglioso dei sui ragazzi, ma al termine del mondiale, e avendolo seguito il team da vicino sul Garda, può fare alcune valutazioni d’insieme sulla vela. “Intanto il giovane team francese è stato sostenuto dalla loro federazione nazionale – spiega Girolamo Capozza – Come? Hanno costruito un progetto in 18 mesi, seguendo e scegliendo da tutto il paese i ragazzi più validi e poi facendoli preparare appunto da un coach federale. Sono stati lungimiranti, intuiti. Avevano le spalle solide, formate. E’ un ragionamento intelligente che possiamo applicare ance noi in Italia”.
Alessandra Cavallaro
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