IT'S MUSIC / KAISER CHIEFS - "EDUCATION, EDUCATION, EDUCATION & WAR"
In Inghilterra sono uno dei fenomeni indie rock da ormai dieci anni, da queste parti si sono fatti conoscere soprattutto grazie al tormentone "Ruby" che per ovvie ragioni è diventato il loro brano più famoso in Italia, ma i Kaiser Chiefs hanno altro e ancora tanto da dimostrare e tornano nel 2014 con Education, Education, Education & War.
Sono passati tre anni dall'ultima pubblicazione e dall'ultima esibizione nel belpaese, dove durante l'unica edizione tenutasi a Lecce dell’Italia Wave Love Festival si esibirono affianco a Lou Reed e Paolo Nutini, mostrando un entusiasmo contagioso oltre che la follia del leader Ricky Wilson che impressionò l'intero pubblico salentino, me compreso.
Tornando al disco, è il sesto firmato dal gruppo di Leeds che nonostante vanti un repertorio invidiabile – ad esempio il loro primo singolo “Oh My God” divenne l’inno non ufficiale della squadra di calcio del Leeds United – continua ancora a sfornare i classici tormentoni da primo ascolto, a questo giro spetta al brano “Coming Home” fare da cavallo di battaglia oltre che promotore di vendite.
L’apertura del disco spetta però a “The Factory Gates”, e il gruppo conferma almeno per questa prima parte del disco, di non risparmiare l’entusiasmo scrivendo melodie divertenti e d’impatto, ritoccando il tutto qua e la con influenze anni ’70.
Per chi conoscesse già la band, basterebbe dire che “ Misery Company “ e “Ruffians On Parade” sono dei classici brani da Kaiser Chiefs, con un approccio “britannicamente cool” e quindi volutamente ripetitivo, mentre una canzone che potrebbe andare benissimo anche per i nostri palati potrebbe essere “Meanwhile Up In Heaven”, secondo singolo estratto dal disco con delle tastiere che richiamano alla grande i Duran Duran, ma con un ritornello più classico, liscio e melodico.
Il disco prosegue con qualche sfrecciata tipicamente indie british come “One More Last Song” e “My Life” che per impatto sembra provenire dalla colonna sonora di un film di Rocky, mentre la parte finale del disco – solo dieci brani – si conclude con la disordinata “Cannons” e la classica ballad di chiusura, “Roses”, i lenti però non sono proprio il punto forte di un gruppo abituato a basare la sua musica sul ritmo e sul divertimento, quindi la parte finale del disco poteva a mio parere essere gestita in un modo migliore.
Education, Education, Education & War è nel complesso un disco apprezzabilissimo e ascoltabile da un pubblico molto vasto poiché per chi non conoscesse il gruppo inglese, la musica da sempre proposta non è mai stata particolarmente impegnativa ma ha sempre prodotto ottimi risultati e, almeno per quanto riguarda la Gran Bretagna, Germania e Paesi vicini notevoli vendite e sold out durante i concerti, dove la band di Leeds, da buoni inglesi anche col supporto di qualche birra in più, riesce davvero a rendere il massimo.
Voto: 7.5 / 10
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