Pulsano:“I disegni del tempo che fu”.
“L’apertura delle Palestre della Salute in provincia di Taranto non è solo un progetto sulla carta. Oggi in Commissione Sanità ho avuto rassicurazioni al Dipartimento della Salute che sono allo studio e, quindi, all’avvio di luoghi pubblici certificati idonei dalla Regione per lo svolgimento di esercizio fisico strutturato e adattato. L’auspicio è che il servizio possa essere garantito entro l fine dell’anno. Ricordo che si tratta di strutture che avendo requisiti stabiliti dalla Regione, sono idonee ad accogliere cittadini con patologie croniche, per lo svolgimento di programmi di esercizio fisico. Finora, però, le Palestre della Salute siano rimaste quasi esclusivamente sulla carta, a mia sollecitazione è servita a mettere in moto un meccanismo che si era inspiegabilmente fermato. Per essere maggiormente propositivo avrei già individuato le strutture sanitarie che possono ospitare le palestre della salute: ospedali Moscati e Mottola e poliambulatorio di Statte.
“Ma per chi è ammalato di tumore non sono solo importanti le terapie oncologiche, ma anche trattamenti estetici alla pelle e alle unghie che sono gravemente danneggiate dalle cure, oltre alle suddette palestre. Le terapie oncologiche impiegate per la cura del cancro, infatti, oltre a uccidere le cellule tumorali, producono effetti secondari su pelle e unghie. Queste condizioni compromettono la qualità della vita, anche in termini di relazione. La pelle intossicata dalle terapie oncologiche necessita di attenzioni che variano in base al grado di tossicità e dai farmaci impiegati. I trattamenti estetici fatti da personale formato e qualificato, applicando i protocolli APEO, potrebbero ridurre in modo significativo i sintomi cutanei percepiti e il distress psicologico, migliorando la qualità della vita delle persone in terapia oncologica.
“In Commissione c’è stato riferito che simili prestazioni non sono previste nei LEA e quindi non possono essere a carico del servizio sanitario regionale che è ancora in piano di rientro, ma esiste la possibilità di fare convenzioni, che proporremo al direttore generale, Colacicco, di sottoscrivere in modo che le pazienti possano avere qualche sconto su prestazioni che non sono di natura sanitaria, ma in qualche modo facendo sentire più belle le donne ammalate contribuiscono a rendere meno pesante il convivere con la malattia.”
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