C FEMMINILE: LA DE FLORIO FA CINQUINA NEL TESTA CODA DI MESAGNE
Vittoria, la quinta consecutiva, con non poche difficoltà, per un'incerottata De Florio, a Mesagne, in casa dell'Olimpia.
Il match, classico testa coda tra la terza in graduatoria (la De Florio) e il fanalino di coda del campionato (l'Olimpia Mesagne), alla vigilia faceva registrare una serie di imprevisti che non lasciavano molto tranquillo coach Palagiano.
Alle infortunate Bari e Portacci, nelle quarantotto ore precedenti la gara, dava forfait anche Ciminelli e con Varvaglione, a mezzo servizio, le naturali soluzioni si assottigliavano e rendevano l'incontro più vibrante, rispetto alle previsioni. Il coach rossoblu comunque per cautelarsi schierava subito il quintetto composto da Pucci , Ruggiero, De Pace, Schiavone e Varvaglione. L'omologo mesagnese, Angelo Greco, proponeva, per dare la carica all'intero ambiente, un pentagono articolato da Perrotta, D'Elia, Ilaria Bocina, Carluccio e Buccoliero.
La gara iniziava con una fase di studio che premiava la De Florio, abile nell'inserirsi tra le maglie della difesa locale, pur contrastata con falli che non consentivano percentuali realizzative rassicuranti. Pucci (13 punti complessivi nella serata), in questo periodo, trafiggeva la retina delle padrone di casa, mentre l'Olimpia si affidava all'ever green Carluccio (stratosferica per i suoi 18 punti in carniere), una garanzia nel gioco offensivo.
Al primo mini intervallo le ragazze di Palagiano concludevano in svantaggio di 8 punti (12 - 8), ma, nel 2° quarto, sprint delle rossoblu che impensierivano non poco le fonti di gioco mesagnese inaridite e De Pace (13) iniziava a bucare, dalla media distanza, la retina della squadra di Greco.
L'intervallo lungo, arrivato nel momento propizio con le tarantine in vantaggio di soli tre punti (21 a 18) serviva allo staff rossoblu per trovare le giuste soluzioni all'empasse che le pesanti assenze (soprattutto quella di Ciminelli) stavano creando. Greco, a sua volta, sulla spinta del pubblico locale, galvanizzante per le ragazze, cercava di spronarle a dare fondo alle energie e cercare l'impresa della giornata, con la possibilità di conquistare i primi punti stagionali.
La pausa faceva rientrare due squadre rigenerate, soprattutto quella ospite, che nella prima metà quarto, si affidava alla lotta ai rimbalzi con Schiavone (5) e Varvaglione (7), giganti nell'area pitturata. Greco, per gli ultimi 10 minuti, con uno strappo di 13 punti da ricucire (25 a 38), confidava nel gioco d'attacco imbastito da Carluccio e di Perrotta (8), fruttuoso tanto da aver il parziale punto a punto, ma complice i falli e qualche scelta poco azzeccata nelle conclusioni dalla media, non consentiva alle locali di ricucire integralmente il gap, ridotto di un solo punto (12 per l'esattezza ) chiudendo l'incontro sul 50 a 38 per le joniche,
Nel dopo gara, soddisfazione per le ragazze tarantine, per aver conquistato due punti in condizioni d'emergenza, mentre le mesagnesi pur rammaricate non potevano essere deluse in considerazione dello spessore delle avversarie e già proiettate al prossimo incontro, esterno, in quel di Bari, contro il Pink, altro scoglio irto di difficoltà.
Le ragazze di Palagiano invece ospiteranno sabato 6 dicembre, alle ore 18.00, al Palamazzola, il Galaxy, presente al completo a Mesagne, come spettatrici dell'incontro e galvanizzate dalla vittoria al fotofinish con la rivelazione San Pietro, per un match preannunciato duro, con velleità della squadra di Palmiero di dare seguito al brillante successo casalingo.
Olimpia Mesagne - De Florio Taranto 38 - 50 (12 - 8, 6 - 13) (1° tempo 18 - 21)( 7- 17. 13 - 12) (2° tempo 20 - 29)
Olimpia: Perrotta 8, Daniele, D'Elia 2, Tortorella 2, Ilaria Bocina 2, Carluccio 18, Massafra 4, Maria Lucia Bocina, Buccoliero 1, Magrì, Roberta Bocina 1. (All. Angelo Greco)
De Florio: Monaco, Schiavone 5, Pucci 13, De Pace 13, Banditelli, Ruggiero 6, Troisi, De Bartolomeo 3, Battista, D'Amicis, Varvaglione 7, Farina 3. (All. Fabio Palagiano - 1° Ass. all. Lamberto Vernaglione)
Arbitri: Miccoli di Veglie (Lecce) e Pascali di Calimera (Lecce).
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